Come abbiamo già riferito ampiamente nelle scorse settimane, c’è grande fermento – tra le associazioni romane delle persone con disabilità e delle loro famiglie – di fronte alla proposta di riforma del servizio di assistenza domiciliare, presentata qualche mese fa dal Comune di Roma. «L’impostazione del provvedimento – aveva scritto ad esempio su queste pagine Nicola Panocchia – rischia di far regredire le politiche sociali a una concezione della disabilità che speravamo ormai superata. E questo l’intero “mondo della disabilità” (persone con disabilità, familiari, caregiver, associazioni, operatori sociali) non potrà accettarlo passivamente».
Successivamente, il direttore dell’AVI di Roma (Agenzia per la Vita Indipendente) Dino Barlaam aveva sottolineato che quella proposta di riforma «rischia di tagliare del 50% l’assistenza in favore delle persone disabili, le quali dovranno anche pagare anche il ticket sull’assistenza».
Assumerà dunque una particolare importanza l’incontro-dibattito organizzato per martedì 17 aprile (Sala Protomoteca del Campidoglio, ore 9) dal Coordinamento delle Associazioni delle Persone Disabili, da quello delle Consulte Municipali della Disabilità e dalla Consulta Cittadina sulla Disabilità, dedicato al tema La riforma dell’assistenza che vorremmo e che vedrà le varie rappresentanze delle persone con disabilità e dei loro familiari confrontarsi con Roma Capitale, affinché vengano recepite le istanze di chi vede sempre più compromesso il proprio livello assistenziale.
«Nel momento di particolare difficoltà economica che stanno vivendo il Paese e la nostra città – spiega Dino Barlaam – riteniamo sia indispensabile garantire la dignità delle persone disabili e delle loro famiglie attraverso un impegno civico e politico dell’Amministrazione a non tagliare le prestazioni, ma lavorando insieme per trovare soluzioni che diano respiro e maggiori possibilità anche a coloro che non hanno assistenza. Le persone disabili e i loro familiari riconoscono le legittime esigenze dei lavoratori e dei fornitori dei servizi, ma tali esigenze non dovrebbero diventare contrastanti con i bisogni assistenziali e produrre una diminuzione di prestazioni».
All’incontro-dibattito ha già dato la propria disponibilità a partecipare il vicesindaco di Roma e assessore comunale alle Politiche Sociali Sveva Belviso, alla quale le organizzazioni promotrici hanno anche inviato in questi giorni un ampio documento di analisi, introdotto così: «Le scriventi organizzazioni rappresentative della disabilità romana, intendono sottoporre alla discussione dell’Amministrazione Comunale, delle forze politiche, dei sindacati, e di tutti coloro che a vario titolo si occupano della riforma dell’assistenza domiciliare, un documento di proposte, al fine di portare la proposta nell’alveo di una riforma per un cambiamento sostenibile da tutti. Rilevando nell’attuale impianto pesanti penalizzazioni nei confronti delle persone disabili, già sufficientemente provate da una crisi che, come diffusamente rilevato, colpisce maggiormente le fasce di popolazione più fragili. Come realizzare una riforma è una scelta politica impegnativa e di responsabilità il cui sforzo non dovrebbe prescindere da alcuni elementi essenziali di approccio metodologico che tengano adeguatamente conto delle esigenze concorrenti. Una responsabilità, prima di tutto politica, cui il Sindaco, la Giunta e il Consiglio non possono sottrarsi. A noi sembra che l’impostazione attuale sia riferibile più ad una massima di Orwell “In un mondo di uguali c’è sempre qualcuno più uguale degli altri”» (il testo integrale del documento è disponibile cliccando qui).
È prevista inoltre, sempre il 17 aprile, la partecipazione di Mario De Luca, responsabile del settore Disabilità per l’Italia dei Valori, di Giordano Tredicine e Daniele Ozzimo, presidente e vicepresidente della Commissione Comunale per le Politiche Sociali e della consigliera Maria Gemma Azuni. (S.B.)
Per ulteriori informazioni: AgVitaIndipendente@libero.it.
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