Sin dal titolo (Quel training abitativo non s’ha da fare?) ci eravamo lasciati con i Lettori – nell’ottobre scorso – pieni di dubbi sulla concreta realizzazione di quel progetto di training abitativo, nell’ambito del cosiddetto “durante-dopo di noi”, rivolto a persone con disabilità grave del Municipio 12 di Roma, ed esattamente a Vitinia (il nostro testo è disponibile cliccando qui).
Come avevamo infatti riferito, tale iniziativa era stata inserita nel Piano Regolatore Sociale 2008-2011, con relative Deliberazioni del Consiglio Municipale e quest’ultimo aveva disposto già dal 6 aprile 2009 l’avvio dei lavori «necessari e propedeutici», con l’indicazione delle relative risorse economiche.
Fino a qualche mese fa, però, si era ancora in attesa di un semplice sopralluogo, per mettere a punto le ultime formalità burocratiche, ciò che ci aveva fatto concludere così: «Ancora una volta i tempi della burocrazia confliggono fortemente con quelli di chi vede inesorabilmente scorrere gli anni, senza che ai propri bisogni, così essenziali e urgenti, la politica e la pubblica amministrazione riescano a dare non più solo promesse, ma anche risposte concrete».
Ebbene, le notizie di questi giorni – come ce le riferisce Rosaria Uccello, vicepresidente della Consulta della Disabilità del Municipio 12 – sembrano davvero essere di tutt’altro segno, dal momento che la stessa vicepresidente della Consulta parla di «un sogno accarezzato da lungo tempo che finalmente sembra realizzarsi». Proprio in questi giorni, infatti, si sta espletando il bando per l’assegnazione della gestione, con l’auspicio, da parte delle famiglie, che tutte le operazioni si svolgano con correttezza e che le persone siano affidate a mani esperte.
In tal senso si esprime appunto Rosaria Uccello, oltre a sottolineare la grande soddisfazione dell’attuale passaggio. «La nostra Consulta – dichiara – insieme alle famiglie, ha immaginato, atteso e concepito questo training abitativo, quasi “come un figlio”. Lo abbiamo seguito, fin da quando era solo un’idea, un puro e semplice abbozzo. E ora che è ben delineato nelle sue forme, bisogna che venga al mondo con tutte le cure, come si addice a un figlio tanto amato e desiderato. Bisogna insomma che sia ciò che deve essere, ovvero una reale opportunità per chi lo ha tanto atteso, una risposta ai bisogni di tante persone dal futuro incerto, causa e oggetto di tanti drammi. E bisogna che la Sua venuta al mondo sia accompagnata da “accorte ostetriche” – che sappiano ridurre i traumi della nascita – e che la Sua crescita sia sorretta da mani forti, esperte e accorte, mani avvezze, che si sono fortificate con l’esperienza e la conoscenza, che hanno appreso ad operare e ad amare».
«Le famiglie – conclude Uccello – vigileranno perché queste imprescindibili competenze vengano garantite e non permetteranno che il nuovo nato sia affidato a “cattive nutrici”, capaci più d’improvvisare che di mettere a frutto la propria collaudata esperienza».
Restiamo dunque ancora una volta in attesa degli sviluppi, esprimendo a nostra volta l’auspicio che i desiderata della Consulta del Municipio 12 di Roma e delle famiglie che la compongono trovino pieno accoglimento nella concreta realtà operativa della nuova struttura che andrà a sorgere. (S.B.)
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