«Attualmente – avevamo più volte denunciato nei mesi scorsi (se ne legga ad esempio cliccando qui) – l’Italia risulta essere l’unico Paese nel mondo occidentale ad avere posto dei limiti alla copertura del Servizio Sanitario Nazionale per le cure della degenerazione maculare senile, grave patologia oculare che colpisce il 32% delle persone al di sopra dei 75 anni (in totale 2 milioni di persone) e che porta alla perdita progressiva della vista, fino alla cecità. Al momento, infatti, la copertura da parte dell’SSN per le iniezioni intravitreali – unica terapia disponibile in grado di contenere l’evolversi della malattia – viene garantita solo ai pazienti con un visus superiore ai due decimi. Chi ce l’ha invece inferiore ai due decimi, o può pagarsi quelle iniezioni (1.200 euro o al massimo 600 euro a fiala), oppure è condannato alla cecità».
Ebbene, registriamo oggi con particolare soddisfazione che tale denuncia appartiene oramai al passato, come comunica l’Associazione Per Vedere Fatti Vedere, che aveva lanciato sulla questione la campagna denominata Io ho meno di due decimi… cura anche me!, per chiedere che venisse abolito quel limite.
D’ora in poi, infatti, i circa trecentomila pazienti pazienti italiani affetti da degenerazione maculare senile con una visione al limite dei due decimi – e quindi ancora autonomi e autosufficienti – potranno sottoporsi alle iniezioni intravitreali con la copertura del Servizio Sanitario Nazionale, prezioso risultato ottenuto dopo due anni di trattative con le Istituzioni Sanitarie, da parte della Società Oftalmologica Italiana, affiancata – come detto – anche dalle migliaia di persone che hanno aderito in questi mesi alla citata campagna di Per Vedere Fatti Vedere.
«In cinque mesi – spiega Tiziana Fattori, direttore generale dell’Associazione – sono stati inviati ben diecimila messaggi di protesta all’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), al Ministero della Salute e in copia al presidente della Repubblica Napolitano, non solo giunti da pazienti italiani, ma anche dalle associazioni di maculopatici di tutto il mondo, membri dell’AMD Alliance. Alla nostra campagna hanno aderito tra le altre anche l’ANFaMiV (Associazione Nazionale delle Famiglie dei Minorati Visivi) e l’ADV (Associazione Disabili Visivi)».
«Al successo di tale iniziativa – prosegue la responsabile di Per Vedere Fatti Vedere – hanno contribuito ai primi di marzo la deputata Maria Antonietta Coscioni Farina, che ha presentato un’Interrogazione alla Camera rivolta al ministro della Salute Fazio, ma soprattutto l’interesse del presidente Napolitano al quale avevano scritto a giugno due pazienti, associati alla nostra ONLUS, chiedendone un intervento che non si è fatto attendere e per il quale gli siamo infinitamente grati».
Questo risultato segue quello conseguito nel 2009 (se ne legga nel nostro sito cliccando qui), con l’abolizione del piano terapeutico (la cosiddetta Nota 78), che i pazienti glaucomatosi dovevano presentare per ottenere il rimborso delle spese per le cure anti-glaucoma.
Fondata dalla Società Oftalmologica Italiana, l’Associazione Per Vedere Fatti Vedere offre a chi è colpito da glaucoma o maculopatia informazioni, orientamento alle strutture italiane specializzate, aggiornamenti sulla ricerca medica e tutela dei diritti. Ha prodotto la prima Carta Italiana dei Diritti dei Pazienti con Degenerazione Maculare Senile e Glaucoma e ogni sei mesi realizza tra l’altro un incontro tra pazienti e oculisti esperti nella cura di queste gravi patologie. (S.B.)