Ha vissuto il suo momento conclusivo, il 6 giugno scorso, la quarta edizione dell’Arte un Cuore che pulsa, premio rivolto a persone con disabilità fisica, psichica e/o sensoriale, da noi presentato qualche tempo fa, promosso a Piombino (Livorno) dall’Associazione La Provvidenza e dalle Cooperative Sociali Cuore e Nuova Proposta, allo scopo da una parte di far conoscere sempre più il mondo del sociale alla cittadinanza, dall’altra per sensibilizzare l’opinione pubblica su quanto possa dare anche la disabilità in campo culturale.
Le cinquantanove opere pervenute, nelle tre sezioni di Pittura (vincitori Mario Novicelli e I Ragazzi dell’Arcobaleno dell’Associazione La Provvidenza), Poesia (vincitrice Laura Loia) e Opere tridimensionali (vincitore il Centro Diurno il Delfino di Montemerano di Manciano, in provincia di Grosseto, con un premio “per la migliore opera” anche ad Andrea Bianco di Trento), dedicate al tema prescelto per quest’anno (Le emozioni), sono state esaminate da una giuria composta da esperti di arte figurativa e della prosa di fama nazionale (Ovidio Dell’Omodarme, già assessore alla Cultura del Comune di Piombino, con il professor Pablo Gorini e il critico Andrea Baldocchi).
Come raccontano gli organizzatori, la cerimonia di premiazione ha portato oltre centocinquanta persone presso il Chiostro della Concattedrale di Sant’Antimo, «permettendo così agli ospiti di ammirare il nostro territorio sotto un nuovo punto di vista e di apprezzare ciò che di bello ha da donare, al di là della siderurgia: scorci di mare meravigliosi, boschi e colline invidiabili, opere storiche di non poca importanza. I partecipanti al concorso hanno pertanto potuto conoscere le risorse e le strutture della città, cogliendone anche lo stato avanzato di accessibilità. Per questo si può dire che la disabilità abbia avuto modo di dare alla città l’opportunità di espandere il nuovo settore nascente del turismo». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Associazione La Provvidenza di Piombino (Livorno), giovanni52bg@libero.it (Giovanni Basso).