È sempre più urgente riformare il 5 per mille

Ne è pienamente consapevole anche la Corte dei Conti, che ha già evidenziato una serie di criticità riguardanti questo strumento di sostegno al non profit e che in tal senso ha interpellato l’IIID (Istituto Italiano della Donazione), insieme a tutte le principali organizzazioni del Terzo Settore, per chieder loro di supportare un’indagine condotta dalla Sezione Centrale di Controllo sulla Gestione delle Amministrazioni dello Stato

Realizzazione grafica sul 5 per milleL’IID (Istituto Italiano della Donazione) è stato ancora una volta interpellato dalla Corte dei Conti, unitamente all’ASSIF (Associazione Italiana Fundraiser), a CSVnet (Coordinamento Nazionale dei Centri di Servizio per il Volontariato), alla ConVol (Conferenza Permanente delle Associazioni, Federazioni e Reti di Volontariato) e al Forum Nazionale del Terzo Settore, per fornire il proprio supporto all’indagine sulla destinazione e gestione del 5 per mille dell’IRPEF, condotta dalla Sezione Centrale di Controllo sulla Gestione delle Amministrazioni dello Stato.
«Con vivo piacere – sottolinea Edoardo Patriarca, presidente dell’IID – rispondiamo all’invito della Corte dei Conti, segno di stima nei nostri confronti e di apprezzamento per la serietà e la competenza con cui svolgiamo il nostro lavoro. Come è noto, si fa sempre più urgente la necessità di riformare il 5 per mille e ne è pienamente consapevole la Corte stessa la quale lamenta l’inerzia delle Amministrazioni pubbliche che non si sono ancora attivate in modo concreto in questa direzione».

Numerosi sono infatti gli aspetti sottolineati dalla Corte dei Conti in tema di 5 per mille: dalla necessità di alzare il tetto massimo alla velocizzazione dell’erogazione, dal richiamo a non disperdere risorse alla proposta di creare un database unico e pubblico.
«L’iniziativa del 5 per mille – dichiara ancora Patriarca – ha senz’altro contribuito a sostenere fortemente il Terzo Settore, ma presenta ancora oggi troppi punti critici, sia sul piano del plafond di erogazione, sia per la scarsa trasparenza dei requisiti delle organizzazioni che lo percepiscono. Attualmente, infatti, non è prevista un’effettiva verifica sul campo degli aventi diritto e questo contribuisce a creare zone d’ombra dove, tra le pieghe, trova spazio chi trasparente non è. Il nostro Istituto è depositario di competenze tecniche che desideriamo condividere e mettere a sistema, a vantaggio di tutto il Terzo Settore, in particolar modo su temi a noi particolarmente cari come il 5 per mille. È dunque fondamentale eliminare tutti gli ostacoli burocratici e amministrativi che frenano le attività del non profit in Italia, favorendo e rendendo effettivamente disponibili tutti gli strumenti fiscali, dal 5 per mille senza massimali alla maggiore deducibilità delle donazioni, che possano sostenere il Terzo Settore».

L’IID – va ricordato – è un’Associazione che, grazie ai propri strumenti e alle verifiche annuali, assicura che l’operato delle organizzazioni non profit sia in linea con standard riconosciuti a livello internazionale e risponda a criteri di trasparenza, credibilità e onestà.
Nel giugno dello scorso anno, l’Istituto presentò pubblicamente IO DONO SICURO, primo database online in Italia dove il donatore ha la possibilità di sapere quanto le organizzazioni non profit destinano ai loro progetti e quanto resta alla struttura. Esso permette inoltre di trovare l’Associazione a cui rivolgersi con fiducia per fare una donazione di denaro o beni, offrire le proprie competenze e il proprio tempo in qualità di volontario o accedere a servizi di assistenza.
Dopo un anno di vita, oltre ai sessantaciqnue Soci dell’IID, sono presenti nel portale anche cinquanta nuove piccole associazioni che hanno ottenuto il marchio Organizzazione selezionata da IID, a prova del loro impegno in termini di trasparenza, credibilità e onestà. (O.P.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ornella Ponzoni (ornella.ponzoni@istitutoitalianodonazione.it).

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