Questo chiediamo alle Istituzioni delle Marche

Al termine di un convegno tenutosi ad Ancona, numerosi operatori dei servizi pubblici e privati, utenti, familiari, volontari e tante altre persone hanno chiesto alle Istituzioni delle Marche di impegnarsi a diffondere e promuovere, in tutto il territorio regionale, lo sviluppo di pratiche di welfare inclusive, ispirate al pieno rispetto delle esigenze e dei diritti di chi necessita temporaneamente o permanentemente di interventi e servizi

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Scuola: si decida chi deve decidere!

Sta per avviarsi l’Osservatorio Regionale sull’attuazione della Città Metropolitana e delle nuove Province, «ancora non sappiamo a chi rivolgerci – scrive la LEDHA in una lettera ai rappresentanti istituzionali della Lombardia – per le insufficienti ore di assistenza educativa, per il mancato servizio di trasporto casa-scuola o per l’ìnadeguata assistenza alla comunicazione. Attendiamo quindi risposte chiare e immediate sulla presa in carico degli alunni con disabilità»

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Il dovere dell’integrazione

Il dibattito sulla figura del docente di sostegno rischia, secondo gli insegnanti Sara Stocchini e Andrea Cengia, «di far perdere di vista il centro della questione, che giustifica la stessa esistenza della figura professionale dell’insegnante di sostegno, ovvero il fatto che l’Italia ha scelto di percorrere la strada dell’integrazione degli studenti con disabilità. E l’integrazione è affare di tutti i docenti del Consiglio di Classe e non del solo docente di sostegno»

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Quali garanzie dai media alle persone con disabilità?

La garanzia che i fornitori di contenuti e servizi di media audiovisivi offrano idonei strumenti di accesso e ricezione ai propri prodotti e servizi alle persone con disabilità: sarà questo il tema al centro dell’incontro promosso per il 16 ottobre a Roma dall’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), cui parteciperanno, tra gli altri, anche i Presidenti di FISH e FAND, le Federazioni di Associazioni di persone con disabilità

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La nostra, dura “sfida per le autonomie”

Nel momento in cui plaudono alla scelta di avere dedicato alle autonomie la Giornata Nazionale delle Persone con Sindrome di Down, le Associazioni ANFFAS e Piccoli Fratelli di Modica (Ragusa) non possono però non denunciare l’estrema gravità di «un’altra dura “sfida per le autonomie”» nei loro Distretti, dove tanti cittadini – compresi quelli con disabilità – hanno subìto da un giorno all’altro, e nel più assordante silenzio, la sospensione dei servizi

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L’incapacità delle Istituzioni non si può pagare con vite umane

Mentre plaude alla «grande lezione di civiltà che tanti volontari di protezione civile e singoli cittadini stanno dando a Genova», colpita dalle esondazioni dei giorni scorsi, il Portavoce del Forum Nazionale del Terzo Settore sottolinea che «le risorse per la messa in sicurezza di zone a così alto rischio idrogeologico devono essere una priorità per chi governa, così come il fatto che quanto già erogato non può rimanere fermo a causa di lungaggini amministrative»

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Tutti per uno o uno contro tutti?

È questo il titolo dell’opera di cui ci occupiamo oggi, libro pubblicato qualche tempo fa da Silvio Troilo che, come sottolinea Salvatore Nocera, «affronta tutti gli aspetti applicativi della normativa sull’inclusione scolastica, scendendo ad analizzare un’ampia casistica che permette di comprendere come l’attuale crisi economica rischi di ridurre l’effettiva realizzazione dei diritti riconosciuti dalla normativa»

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Sindrome di Down, ieri, oggi e… domani?

È questo il significativo titolo di uno degli interventi in programma il 14 ottobre a Catania, durante il convegno denominato “Tutti uguali… tutti diversi”, promosso nella città etnea dalla locale Sezione dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), in occasione della Giornata Nazionale delle Persone Down, con la partecipazione di alcuni esperti del settore e la testimonianza diretta di genitori e di persone con sindrome di Down

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Nel Paese sbagliato, nel momento sbagliato

«Lo spettacolo offerto dalle Nazioni evolute di fronte alla diffusione del virus Ebola è indecente», scrive Franco Bomprezzi. «E in fin dei conti – aggiunge – noi stessi ben poco ci preoccupiamo di quegli uomini, di quelle donne, di quei bambini che ogni giorno cadono senza altra colpa che quella di essere nati nel Paese sbagliato, nel momento sbagliato»

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