Ognuno può offrire qualcosa di utile agli altri e tutti hanno bisogno di qualcosa: è sostanzialmente questo il presupposto del Mercato dei Saperi, nuovo progetto dell’AIPD (Associazione Italiana Persone Down), finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, che coinvolge dodici Sezioni di tale organizzazione (Bari, Belluno, Campobasso, Mantova, Marca Trevigiana, Matera, Milazzo, Potenza, Roma, Termini Imerese, Viterbo e Vulture).
Idea centrale dell’iniziativa è la creazione di occasioni di incontro tra giovani con sindrome di Down e persone anziane, per uno scambio intergenerazionale che produca percorsi e strumenti di conoscenza e crescita reciproca. Uno scambio, questo (che potrà avvenire a livello locale, in modalità uno a uno ma anche tra singoli e gruppi e tra gruppi, presso domicili privati e sedi aperte al pubblico), tra anziani e giovani con sindrome Down, appunto, i quali offriranno la propria disponibilità a insegnare attività di vita quotidiana, a trasmettere saperi e a ricevere in cambio quanto da loro stessi indicato nella cosiddetta Lista dei desideri.
Molti, infatti, saranno i saperi e i servizi da “scambiare”: la cucina quotidiana e le conserve, la conservazione dei cibi, la pulizia della casa e degli indumenti, piccole manutenzioni (come cambiare una lampadina o una presa), la cura delle piante, il galateo, la maglia e l’uncinetto, servizi svolti fuori casa (come la spesa o il pagamento delle bollette), la lettura del giornale.
«Questo progetto – spiega la responsabile Anna Contardi, coordinatrice nazionale dell’AIPD – ha una doppia utilità: dare cioè valore a molti dei nostri “saperi quotidiani” utili per la vita e mai oggetto di attenzione nei percorsi scolastici, oggi ancora più utili per una generazione di persone con sindrome di Down sempre più adulta, facendo al tempo stesso scoprire che anche persone viste spesso solo come destinatari di assistenza hanno invece molto da dare». «Il Mercato dei Saperi – aggiunge – ha una valenza sociale ed economica e ci auguriamo che, al termine della sperimentazione, altre organizzazioni ci chiedano di aderire, aprendo nuove Porte dei saperi nei loro territori».
A proposito della Porta dei Saperi citata da Contardi, va detto trattarsi dello sportello che, a livello territoriale, curerà l’abbinamento tra domanda e offerta, l’eventuale mediazione necessaria e la documentazione delle esperienze.
Per quanto riguarda gli strumenti di lavoro che verranno utilizzati, nel sito internet dedicato si trovano informazioni sui luoghi in cui è attivo Il Mercato dei Saperi, un database dove in tempo reale si incontreranno domanda e offerta, oltre a schede in alta comprensibilità in cui saranno documentate e diffuse le competenze acquisite (dalle ricette di cucina a come smacchiare il caffè su una maglietta).
Dal canto loro, le Porte dei Saperi si occuperanno della promozione del progetto, di fare rete, di selezionare e formare i volontari, di monitorare gli scambi. Il risultato? «Maggiori competenze per tutti – sottolinea Contardi -, disponibili sul sito con testi e video che testimonieranno le attività in tutte le Sezioni coinvolte». (S.B.)
È visionabile lo spot del progetto Il Mercato dei Saperi. Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Anna Contardi (annacontardi@aipd.it).
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