L’arte senza barriere, potente mezzo di inclusione sociale

E ben lo sa, da sempre, il Pio Istituto dei Sordi di Milano, struttura antica, ma in continuo aggiornamento, che a partire dal 9 novembre ha organizzato una serie di eventi e iniziative accessibili a tutti, all’insegna del teatro, della musica, della letteratura e della fotografia, per festeggiare il proprio 160° anniversario, ma anche e soprattutto per fare il punto sull’accessibilità della fruizione dell’espressione artistica nella nostra epoca
Daniele Gambini in concerto a Milano il 9 novembre 2014 (foto di Livia Corona)
Daniele Gambini, compositore e pianista ipoudente, che con il proprio concerto ha aperto a Milano il ciclo di eventi (tutti accessibili) voluti per festeggiare il 160° anniversario dalla fondazione del Pio Istituto dei Sordi (foto di Livia Corona)

È ormai assai lontana nel tempo la nascita del Pio Istituto dei Sordi di Milano, che risale infatti al 1854. Da allora, tale organizzazione si occupa della promozione e della realizzazione di servizi a favore di persone con disabilità uditiva, favorendo percorsi di inclusione sociale attraverso forme globali di sostegno alla persona. L’Istituto eroga inoltre fondi finalizzati a progetti che si pongano l’obiettivo di superare – anche tramite soluzioni tecnologiche – le barriere di comunicazione e le difficoltà di interazione, derivanti dai problemi causati dalla sordità. Vengono realizzate inoltre attività divulgative per la diffusione della conoscenza dei temi inerenti alla sordità.
Per festeggiare quindi nel migliore dei modi il 160° anniversario di vita, è stato promosso un calendario di eventi e iniziative gratuiti, quanto mai utile anche e soprattutto per fare il punto sull’accessibilità della fruizione dell’espressione artistica nella nostra epoca, oltreché sulle necessità e le possibilità di miglioramento in tale àmbito.
«Festeggiare un anniversario – dichiara in tal senso Stefano Cattaneo, direttore generale del Pio Istituto – è fare memoria di una storia che nasce nel nostro caso da lontano: vuol dire ricordare da dove siamo venuti, perché questo può aiutarci a capire dove dobbiamo andare. E lo vogliamo condividere con tutti. Per questo abbiamo deciso di offrire alla città tante iniziative gratuite. L’arte senza barriere, infatti, è un potente mezzo di inclusione sociale, sancito anche dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità». «Da centosessant’anni – aggiunge – l’attività della nostra Fondazione si rivolge a persone in condizione di disabilità uditiva, nel campo formativo, educativo, assistenziale e socio-sanitario, spesso in supplenza di un welfare statale insufficiente a dare risposte ai bisogni delle persone con disabilità. L’obiettivo futuro sarà quello di continuare su tale percorso, con forme sempre nuove e attualizzate, al servizio delle persone sorde, ampliando lo sguardo, individuando le nuove priorità di intervento e collaborando responsabilmente con quanti,a diverso titolo, soprattutto nel Terzo e Quarto Settore, operano con passione e generosità a favore e a fianco delle persone non udenti e ipoudenti».

Silvia Zoffoli in una scena di "Amalia e basta"
Silvia Zoffoli in una scena di “Amalia e basta”

I quattro eventi programmati in questi mesi di novembre e dicembre – “anteprima” di un ulteriore calendario previsto per tutto il 2015, in corrispondenza anche dell’Expo di Milano – sono tutte iniziative grazie alle quali presentare il mondo della sordità a chi non lo conosce, sempre attraverso l’arte, il teatro e la musica, e accessibili anche a chi solitamente ne è escluso.
E quindi, dopo il concerto di domenica 9 novembre, centrato sull’inedito recital pianistico poetico teatrale, intitolato Nutrimento dell’anima, di e con Daniele Gambini, giovane compositore e pianista ipoudente, si prosegue nella serata di oggi, lunedì 10 novembre (Teatro Leonardo da Vinci-Quelli di Grock, ore 21), con l’anteprima milanese di Amalia e Basta, pluripremiato spettacolo teatrale prodotto dall’Associazione Culturale Falesia Attiva, diretto e interpretato da Silvia Zoffoli, che ne è anche l’autrice, occasione unica per poterlo gustare per la prima volta con i sovratitoli, a cura delle Associazioni Li.Fra e CulturAbile, realtà specializzate nell’accessibilità della cultura a persone con disabilità sensoriali.
Di Amalia e basta – lo ricordiamo – il nostro giornale ha già avuto più volte occasione di occuparsi, segnalando ad esempio che nella motivazione di uno dei tanti riconoscimenti ricevuti, se n’è parlato come di «un soggetto intrigante e poco frequentato (l’ipoacusia), sviluppato con toni di verità e una partecipazione emotiva che rivela una sorprendente, simpatetica contiguità col tema trattato, attraverso un’apprezzabile modulazione dei diversi registri verbali».
Allo spettacolo seguirà un dibattito moderato da Claudio Arrigoni, giornalista del blog InVisibili di «Corriere della Sera.it», “firma” spesso presente anche sulle pagine di «Superando.it».

Il terzo appuntamento sarà poi quello di lunedì 24 novembre, sempre al Teatro Leonardo da Vinci-Quelli di Grock, con lo spettacolo per bambini Le avventure del piccolo burattino, prodotto dalla citata Associazione Li.Fra, sessanta minuti dedicati alla storia di Pinocchio, in un alternarsi di musica, sovratitoli, parole, fumetti , audiodescrizioni e i segni della LIS (Lingua dei Segni Italiana), presentando un teatro fruibile a tutti e in questo caso accessibile anche ai bimbi con disabilità sensoriali.
Infine, mercoledì 3 dicembre, in occasione della Giornata Internazionale ed Europea delle Persone con Disabilità, al Liceo Artistico Caravaggio (Ex Pio Istituto dei Sordi), la mostra fotografica e l’incontro-racconto rivolto agli studenti, dal titolo La scuola di ieri e la scuola di oggi, immagini e parole, con la partecipazione di Giancarlo Onger, vicepresidente del CNIS (Associazione per il Coordinamento Nazionale degli Insegnanti Specializzati e la ricerca sulle situazioni di handicap). (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Paola Tierri (info@paolatierri.com).

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