In Abruzzo, dove ci si batte per sacrosanti diritti

Mentre le proteste di numerose persone con disabilità hanno contribuito a sbloccare positivamente la situazione di venticinque giovani con disabilità che attendevano da ben due anni il rimborso dalla Regione Abruzzo, per il lavoro svolto come tirocinanti presso Cooperative e Associazioni locali, a Lanciano, in provincia di Chieti, si denunciano gli ostacoli posti sia alla mobilità che all’assistenza personalizzata delle persone con disabilità anche gravi

Mano di persona con disabilità stretta sulla ruota della sua carrozzinaSono notizie di segno diverso quelle che arrivano dall’Abruzzo, sul fronte del lavoro da una parte, degli ostacoli alla mobilità dall’altra.
Ha avuto innanzitutto un esito positivo la battaglia condotta dall’Associazione Carrozzine Determinate Abruzzo, culminata proprio nei giorni precedenti il Natale con l’occupazione degli uffici della Regione a Pescara. L’obiettivo era quello di far rispettare i diritti di venticinque giovani con disabilità che attendevano da ben due anni il rimborso dalla Regione stessa, per un’attività di nove mesi svolta come tirocinanti presso Cooperative e Associazioni locali.
«Il nostro impegno – spiega Claudio Ferrante, presidente delle Carrozzine Determinate – non si è limitato soltanto a salvaguardare il diritto di quei lavoratori con disabilità, ma abbiamo consentito di salvare e di far distribuire la somma di 60.000 euro provenienti dall’Unione Europea, denaro che se non fosse stato speso sarebbe tornato al mittente. E così alla fine i soldi sono stati destinati dalla Regione all’ENFAP (Ente Nazionale Formazione e Addestramento Personale), organismo attuatore del progetto, che ha provveduto a pagare tutti i tirocinanti».

A reclamare invece con forza una diversa politica della mobilità a Lanciano, in provincia di Chieti, è Nicolino Di Domenica, presidente dell’Associazione Vita Indipendente Abruzzo, responsabile del Movimento Vita Indipendente della Regione e delegato per la stessa della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), riferendosi a una questione tuttora irrisolta anche in altre città italiane, ovvero il problema riguardante il pagamento del parcheggio da parte delle persone con disabilità costrette a sostare tra le strisce blu, quando i posti a loro riservati sono occupati o insufficienti.
«Preciso – sottolinea Di Domenica in una nota – che un disabile costretto a parcheggiare su questi stalli trova seri disagi, in quanto non ha lo spazio sufficiente per salire/scendere dalla macchina e pertanto non vedo perché si debba pagare un servizio, se questo non consente un normale uso. Il problema è stato risolto in tante altre città d’Italia, e anche in Comuni a noi vicini, mentre Lanciano continua a non permettere questa agevolazione alle persone costrette a vivere con le loro problematiche a volte di gravissime disabilità».
E a quanto sembra, quello della mobilità non è certo l’unico problema irrisolto riguardante le persone con disabilità di questo grosso centro dell’Abruzzo, capoluogo del Comprensorio Sangro-Aventino e meta di pellegrinaggi per l’evento del “Miracolo Eucaristico”. «A Lanciano – sottolinea infatti Di Domenica – non vi è ancora il diritto, per le persone con disabilità, di avere un’assistenza personalizzata, potendo scegliere come vivere e da chi essere assistiti, quello che è un sacrosanto diritto sancito da numerose leggi nazionali e internazionali, tra cui la stessa Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilita, Legge dello Stato anche in Italia, ormai da quasi sette anni [Legge 18/09N.d.R.], ma che spesso, purtroppo, rimane solo sulla carta». (S.B.)

Per ulteriori informazioni e approfondimenti:
° carrozzinedeterminate@hotmail.it
°
nicolino.didomenica@tiscali.it

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