Sardegna: chiediamo di tornare a un’assistenza sicura, a domicilio e in ospedale

Costruire un’adeguata e articolata Sanità territoriale, aumentare l’assistenza domiciliare e riattivare i centri riabilitativi, il tutto nella massima sicurezza possibile: sono queste le richieste di numerose Associazioni per le Malattie Rare della Sardegna, che in base a tali proposte chiedono di «ragionare con le Istituzioni della propria Regione su come poter tornare a una rinnovata normalità che corregga gli errori strutturali, organizzativi e assistenziali finora compiuti, garantendo in sicurezza l’assistenza alle persone con Malattie Rare, portatrici per definizione di gravi disabilità»

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Della didattica a distanza, dell’insegnamento di sostegno e altro ancora

«Tenuto conto che la frequenza delle scuole non è possibile per la pandemia – scrive Giovanni Maffullo – di fatto, a fronte della voragine creatasi, come insegnante specializzato non posso fare altro che cercare di costruire un ponte con l’alunno disabile, consapevole che si tratta, pur sempre, di un surrogato. Al di là e oltre la pandemia, però, se si vuole veramente e in termini socio-politici un concreto rilancio della qualità del servizio scolastico, occorre investire denari sia nella formazione delle persone che operano nella scuola, sia facendo precise scelte di campo»

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Perché l’inclusione diventi una regola e non un fatto eccezionale

«L’obiettivo da raggiungere – scrive Salvatore Cimmino – è quello di migliorare il benessere delle comunità, promuovendo la coesione e quindi la costruzione di contesti in cui la solidarietà, l’accessibilità, in una parola l’inclusione, diventino regola e non un fatto eccezionale, e solo insieme potremo riuscirci. Non abbiamo bisogno di muri, ma di ponti, per riuscire a costruire, dopo la pandemia, una società cooperativa, solidale, responsabile, ecologica, eterogenea e aperta, in una parola, per tutti e di tutti»

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Un prestigioso riconoscimento per “Mio fratello rincorre i dinosauri”

La vicenda del “sibling” Jack – ove il termine “sibling” sta per fratello o sorella di una persona con disabilità – è al centro di “Mio fratello rincorre i dinosauri”, film uscita lo scorso anno nelle sale, ottenendo un buon successo. Interpretata tra gli altri da Alessandro Gassmann e Isabella Ragonesi, la pellicola diretta da Stefano Cipani e patrocinata dall’Associazione AIPD, si è ora aggiudicata il premio internazionale “EFA Young Audience Awards 2020”, riconoscimento di particolare signficato, in quanto assegnato da una giuria di giovanissimi di tutta Europa

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Un nuovo sportello antiviolenza per le donne con disabilità

Verrà inaugurato il 7 maggio, ma è già operativo dal 28 aprile, il nuovo sportello di supporto per donne con disabilità vittime di discriminazione e/o violenza, denominato “Sportello CHIAMA chiAMA”, frutto della collaborazione tra le Associazioni AIAS di Bologna e MondoDonna, oltreché del contributo economico della Chiesa Valdese. Si trova a Bologna e offre servizi di accoglienza, ascolto e orientamento, in questa fase preferibilmente per via telefonica, ma successivamente anche in presenza

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Poco considerate le esigenze di chi non vede o vede poco

«I non vedenti e gli ipovedenti piemontesi – scrive Marco Bongi, presidente dell’APRI di Torino (Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti) -, come del resto molte altre persone con disabilità, si sentono abbandonati. Le regole pubblicate dal Governo, le integrazioni regionali e locali, il piano del Gruppo Torinese Trasporti non considerano completamente le legittime esigenze di chi non vede o vede poco. Chiediamo quindi un minimo di attenzione e qualche comunicazione ufficiale rassicurante. Come gli altri cittadini vorremmo rispettare le regole, purché ci mettano in condizioni di farlo»

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La rana, lo scorpione, le persone con disabilità e le Cooperative di tipo B

«È difficile pensare – scrive Marino Bottà – che si possa a breve “mettere al centro la persona”. Temo infatti che quando la pandemia rallenterà la morsa, assisteremo ad una bagarre per ripresentare come nuovi vecchi armamentari politici, organizzativi e procedurali, volti a indirizzare le scelte sulla strada di prima. È pertanto utile ripartire magari da un diverso uso degli strumenti già esistenti, come ad esempio le convenzioni con le Cooperative Sociali di tipo B, previste dal Decreto Legislativo 276 del 2003, strumento vantaggioso per tutti, ma ancora scarsamente diffuso»

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La libertà di poter vivere in modo indipendente

Non manifestazioni di protesta, incontri o conferenze, oggi, 5 maggio, 7^ Giornata Europea per la Vita Indipendente, dedicata al tema della “Libertà”, ma un forte messaggio proveniente dalla Rete Europea per la Vita Indipendente, sull’importanza di trarre la lezione giusta dalla pandemia, per sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della Vita Indipendente di tutte le persone con disabilità, chiedendo ai Governi e alle Istituzioni Europee di chiudere una volta per tutte ogni istituzione segregante, che impedisce alle stesse persone con disabilità di essere incluse nella collettività

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