Questa, fino a domenica 9 ottobre, è la settima Settimana Nazionale della Dislessia, organizzata dall’AID (Associazione Italiana Dislessia), in concomitanza con la Settimana Europea per la Consapevolezza sulla Dislessia (European Dyslexia Awareness Week), promossa dall’EDA (European Dyslexia Association), appuntamento ormai consolidato, voluto per diffondere consapevolezza sulla dislessia e sugli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento) e promuovere la conoscenza delle metodologie più efficaci per affrontarli e gestirli.
Tema di questa edizione dell’evento è Per un mondo senza etichette: inclusione e innovazione, filo conduttore di un articolato programma di eventi gratuiti di formazione e sensibilizzazione previsti in tutto il territorio nazionale, organizzati a livello locale da centinaia di volontari delle oltre sessanta Sezioni dell’AID, in collaborazione con Enti Pubblici, organizzazioni del Terzo Settore e istituti scolastici (a questo link è disponibile il calendario aggiornato delle varie iniziative).
«L’obiettivo comune – spiegano dall’AID – è quello di promuovere un’inclusione a tutto tondo, per ribadire che gli strumenti efficaci per le persone con DSA sono utili a far emergere il talento di tutti, non solo in àmbito scolastico, ma in ogni contesto di vita. In altre parole, il focus scelto quest’anno per la manifestazione riguarda la necessità di trovare nuove strade e strategie che abbraccino le diverse esigenze di apprendimento di ciascuno, secondo i principi dell’UDL (Universal Design for Learning), una modalità di progettazione e di gestione della pratica educativa tesa ad incontrare le differenti modalità di apprendimento, partendo dal presupposto che ogni individuo impara in modo diverso, con l’obiettivo di garantire a tutti pari opportunità di successo formativo. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione: Ufficio Stampa Life per AID (Anna Morabito), a.morabito@gruppolife.com.
La dislessia e gli altri DSA (disturbi specifici dell’apprendimento)
Il più diffuso DSA (disturbo specifico di apprendimento) è la dislessia, cioè il disturbo specifico della lettura, che si manifesta e si evolve in concomitanza dell’inizio dell’attività scolastica, quando emergono le prime difficoltà nell’attivare in maniera fluente e senza affaticamento tutte quelle operazioni mentali necessarie per leggere, quali riconoscere le lettere singole, le sillabe e quindi le parole, associandole ai suoni corrispondenti. Frequenza degli errori e lentezza nella decodifica ne sono i tipici aspetti: il bambino può, per esempio, presentare difficoltà nel riconoscere, scambiandoli tra loro, grafemi che differiscono visivamente per piccoli particolari quali: “m” con “n”, “c” con “e”, “f” con “t”, “a” con “e”.
La persona con disortografia, invece, evidenzia la difficoltà a tradurre correttamente le parole in simboli grafici e a confondere il suono delle lettere (per esempio “f/v”, “t/d”, “p/b”, “c/g”, “l/r”).
Un terzo disturbo che impedisce alla persona di esprimersi nella scrittura in modo fluido è la disgrafia, caratterizzata da una grafia spesso illeggibile, da una pressione eccessiva sul foglio e dallo scarso rispetto degli spazi sul foglio.
C’è infine la difficoltà a comprendere simboli numerici e a svolgere calcoli matematici, conosciuta con il nome di discalculia. Stando ai dati, circa il 3% della popolazione studentesca è affetta da tale disturbo, che complica la lettura e la scrittura dei numeri e soprattutto l’elaborazione delle quantità. Gli errori collegati a questa problematica molto spesso non vengono riconosciuti nell’immediato. Diversi, infatti, sono i casi di discalculia erroneamente diagnosticati come dislessia.
L’AID (Associazione Italiana Dislessia)
È nata con la volontà di fare crescere la consapevolezza e la sensibilità in particolare verso il disturbo della dislessia evolutiva, che in Italia si stima riguardi circa 2 milioni di persone.
L’Associazione conta oltre 18.000 soci e 93 Sezioni attive distribuite su tutto il territorio nazionale. Essa lavora per approfondire la conoscenza dei DSA e promuovere la ricerca, accrescere gli strumenti e migliorare le metodologie nella scuola, affrontare e risolvere le problematiche sociali legate a questi disturbi. È aperta ai genitori e familiari di bambini con DSA, alle persone adulte con DSA, agli insegnanti e ai tecnici (logopedisti, psicologi, medici).