«Una giornata importante, di festa, ma anche di contenuti, centrati quest’anno sul tema della transizione inclusiva dei servizi alla luce della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, servizi che devono avere sempre al centro la Persona, che mai deve essere adattata ai servizi! Ben cinquanta realtà associative ci illustreranno oggi in quale modo stanno interpretando questo importante aspetto, per garantire alle persone con disabilità protagonismo e visibilità. E saranno le stesse persone con disabilità intellettive e disturbi del neurosviluppo a portare direttamente la loro testimonianza. Potremo quindi toccare con mano quanto di importante sta accadendo in tal senso e potremo anche vedere tutte le iniziative veicolate tramite i nostri Open Day su tutto il territorio nazionale»: così Roberto Speziale, presidente nazionale dell’ANFFAS (Associazione Nazionale Famiglie e Persone con Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo), dopo avere portato i saluti del presidente della Repubblica Mattarella, ha aperto l’evento online del 28 marzo scorso, da noi ampiamente presentato nei giorni scorsi, in occasione del 65° anniversario della stessa ANFFAS e della XVI Giornata Nazionale sulle Disabilità Intellettive e Disturbi del Neurosviluppo, dedicata quest’anno, come ricordato da Speziale, alla promozione di un dibattito sul tema della Transizione inclusiva dei servizi alla persona letta alla luce della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità. Un evento che ha potuto contare sulla partecipazione di oltre mille persone collegatesi online.
Tanti, durante la Giornata, sono stati gli articoli della Convenzione ONU che sono stati menzionati in riferimento a quanto illustrato su tutto il territorio, da Nord a Sud Italia: vita indipendente, inserimento lavorativo, partecipazione alla vita culturale, sport, accrescimento della consapevolezza, situazioni di rischio ed emergenza e tanti altri.
Una vera e propria maratona, dunque (a questo link il lungo elenco delle realtà ANFFAS che hanno partecipato), che ha visto anche l’intervento della ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli – in visita nel territorio pugliese e, per questo motivo, intervenuta insieme ad Angelo Riccardi, presidente dell’ANFFAS Puglia e a Maria Pia Desantis, componente della Giunta Esecutiva dell’ANFFAS Nazionale – la quale ha ricordato l’importanza della co-progettazione e della co-programmazione quale chiave di volta per mettere davvero al centro le reali esigenze delle persone con disabilità. In tal senso, Locatelli ha sottolineato come la Legge 112/16 (nota come “Legge sul Dopo di Noi” o “sul Durante e Dopo di Noi”) sia fondamentale, segnalando anche il prossimo avvio del tavolo per la riorganizzazione della norma e la necessità di ampliarne le maglie e potenziarne gli aspetti positivi.
Tra i saluti, vi è stato anche quello di Vincenzo Falabella, presidente della FISH, la Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap, cui l’ANFFAS aderisce – che ha espresso «ammirazione per tutto ciò che l’ANFFAS ha fatto e continua a fare, non solo oggi ma sempre!».
«Sono temi importanti – ha aggiunto – quelli affrontati oggi che devono avere una ricaduta concreta su tutti i cittadini con disabilità. C’è ancora tanta strada da fare e continueremo a farla insieme».
Dal canto suo, Luca Pancalli, presidente del CIP (Comitato Italiano Paralimpico), per il quale l’ANFFAS è riconosciuta come Associazione Benemerita – ha affermato che «in questi sessantacinque anni l’ANFFAS ha pienamente interpretato il proprio ruolo in termini di proposta progettuale e politica e ha assolto pienamente per tutto ciò che riguarda la sussidiarietà sul piano del sostegno e dell’assistenza verso le persone con disabilità e le loro famiglie nei momenti più difficili». «Oggi – ha proseguito – l’ANFFAS sta facendo una maratona che nel mondo olimpico e paralimpico è un lungo viaggio con discese e salite, lo stesso che affronta il mondo dell’associazionismo: l’importante è sapere che al termine di ogni maratona c’è sempre un obiettivo e in questo caso è il rispetto dei diritti delle persone con disabilità. Il mondo dello sport è una nicchia del movimento dell’associazionismo, ma noi siamo sempre a disposizione per raggiungere questo importante obiettivo”.
Altri saluti istituzionali, oltre a quelli delle numerose autorità locali in collegamento con le realtà ANFFAS protagoniste della giornata, sono arrivati da Elena Lucchini, assessora alla Famiglia, alla Solidarietà Sociale, alla Disabilità e alle Pari Opportunità della Regione Lombardia, che ha sottolineato l’impegno dell’ANFFAS anche a livello regionale, attraverso la partecipazione ai tavoli di lavoro istituzionali e da Emma Staine, assessora alle Politiche Sociali della Regione Calabria, in rappresentanza della Presidenza della Conferenza Regioni e Province Autonome, che ha evidenziato come «l’ANFFAS, in tutti questi anni, sia riuscita a creare dei servizi a misura delle persone e come sia oggi fondamentale avere un nuovo welfare, riducendo la frammentazione delle misure e degli interventi, per evitare la dispersione delle risorse, con l’obiettivo di fornire risposte unitarie e coerenti».
Forte apprezzamento, infine, è giunto anche da parte del senatore Etelwardo Sigismondi, che ha elogiato il ruolo fondamentale dell’ANFFAS, ormai consolidato nel tessuto sociale e nel rapporto con le Istituzioni.
Particolarmente graditi sono stati anche il messaggio di auguri dell’attore Cesare Bocci, amico “storico” della Famiglia ANFFAS, anche grazie alla sua stretta collaborazione con l’ANFFAS Macerata, e l’intervento di Barbara De Bonis della Fondazione Telethon, che ha reso palpabile lo stretto rapporto di collaborazione e intesa che lega ormai dal 2014 l’ANFFAS e Telethon nel promuovere diritti e qualità di vita per tutte le persone con disabilità, a partire dalla ricerca scientifica.
«È stato un giorno – ha sottolineato Speziale, traendo le conclusioni dell’evento – in cui abbiamo visto autorappresentanti raccontare in prima persona quanto stanno portando avanti per contrastare le discriminazioni e quanto si stanno impegnando nel loro lavoro e nelle loro attività, fornendo una dimostrazione di tenacia e forza incredibile».
«Abbiamo dimostrato – ha proseguito – quello che da sempre sosteniamo, cioè che i servizi inclusivi e realizzati ad hoc sulla persona esistono, sono realtà concrete e fattibili. Abbiamo evidenziato, altresì, che i servizi standardizzati e uniformati non sono più accettabili, che non sono più minimamente concepibili e che le stesse persone con disabilità, in particolare intellettive e con disturbi del neurosviluppo, non hanno più intenzione di accettarli, perché hanno preso coscienza e consapevolezza di tutti quelli che sono i loro diritti».
«Continueremo ad impegnarsi e ad operare – ha concluso -, per arrivare ad avere un società in cui tutto quello che abbiamo mostrato oggi diventi una realtà in tutto il territorio, cosicché mai più nessuna persona con disabilità debba sottostare a dei servizi non inclusivi e non adatti alla propria persona: questo era l’obiettivo dell’ANFFAS sessantacinque anni fa e questo continua ad essere il traguardo a cui tutti noi tendiamo, nel pieno rispetto di quanto sancito dalla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità». (S.B.)
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