Ride bene chi ride ultimo
«Se qualche tempo fa sono riuscito a deformare alcuni incipit di libri famosi, incastrandovi a forza tipiche questioni disabili, figuratevi se non ci provavo anche con gli explicit, le parole con cui i libri stessi terminano»: e così, dopo “Chi ben comincia”, questa volta si chiama “Ride bene chi ride ultimo” la nuova incursione di Minasso nella sua rubrica “A 32 denti (Sorridere è lecito, approvare è cortesia)”, fatta di pungente ironia, di grottesco e talora della comicità più o meno involontaria che, come ogni altra faccenda umana, può riguardare anche il mondo della disabilità