Ed ecco qui che le novità, quelle belle, spuntano sempre al momento giusto!
Dopo la rondine che “fa primavera”, oggi voglio essere io Barbie a parlare, facendomi “portatrice di un risveglio delle coscienze”.
E perché mai? Lo sapete bene ormai, sono la bambola più fashion, più chiacchierata degli ultimi sessant’anni, e non a caso sono stata rappresentata nei modi più disparati: da grande appassionata di moda come modella, donna in carriera, oppure come mamma, sportiva, ragazza della porta accanto… Qualche anno fa persino come donna musulmana “velata”.
Potrei insomma essere considerata la bambola più inclusiva della storia!
E non a caso, come si legge in numerosissime testate giornalistiche, la Mattel, una delle più grandi aziende di giocattoli al mondo, ha annunciato proprio in questi giorni l’uscita di una mia “nuova identità”, ovvero quella di “Barbie con sindrome di Down”.
Quindi, per potermi “progettare”, e rappresentare nella maniera più accurata possibile, la nota impresa ha potuto avvalersi della consulenza della National Down Syndrome Society, che mi ha definita al meglio in tutti i dettagli del viso, del corpo, dell’abbigliamento, degli accessori e persino della confezione.
Basti pensare al mio bellissimo abito blu e giallo – colori simbolo della Giornata Mondiale della Sindrome di Down – e alla mia collana pendente con tre frecce rosa rivolte verso l’alto, che rappresentano le tre copie del cromosoma 21.
Dulcis in fundo. il mio lancio è stato reso possibile anche dal contributo di alcune famose influencer che vivono questa mia stessa condizione, tra cui Ellie Goldstein, modella dal Regno Unito, Éléonore Laloux, city counselor & scrittrice francese e infine Enya, modella e influencer dei Paesi Bassi.
Volevo però ringraziare in particolar modo una bambina, Alba Trapanese, e il suo papà adottivo Luca, la cui storia è particolarmente nota negli ultimi tempi, per avere riaperto il dibattito sul tema delle adozioni alle persone single.
Insieme a tutte le persone e le realtà poc’anzi nominate, anche loro hanno contribuito a rendermi fiera e orgogliosa di quella che sono.
«Mia cara piccola Alba, vorrei poterti abbracciare perché oggi è anche grazie a te se posso continuare a essere protagonista di un grande cambiamento culturale, a svolgere un ruolo importante nelle prime esperienze di un/una bambino/a, e a contrastare attraverso il gioco il pregiudizio e lo stigma sociale. Sono davvero contenta che tu possa riconoscerti in me, ma anche che tanti altri bambini e bambine, oltre a portarmi sempre con sé, possano rendermi parte dei loro bellissimi racconti e storie».
E così ancora una volta posso dirmi soddisfatta di far divertire le più piccole e i più piccoli, che possono ampliare il proprio immaginario, “normalizzando” la diversità mediante il gioco e la narrazione.
Vi saluto sulle note dance di Barbie Girl, successo degli Anni Novanta del noto gruppo musicale Aqua, che non posso non sentire mio: «I’m a Barbie girl, in the Barbie world / Life in plastic, it’s fantastic / You can brush my hair, undress me everywhere / Imagination, life is your creation».
Scrivete a claudio@accaparlante.it oppure sulle mie pagine Facebook e Instagram.
Pensiero Imprudente
Dallo scorso mese di dicembre Claudio Imprudente è divenuto una “firma” costante del nostro giornale, con questa sua rubrica che abbiamo concordato assieme di chiamare Pensiero Imprudente, grazie alla quale ha già incominciato a impreziosire le nostre pagine, condividendo con Lettori e Lettrici il proprio sguardo sull’attualità.
Persona già assai nota a chi si occupa di disabilità e di tutto quanto ruota attorno a tale tema, Claudio Imprudente è giornalista, scrittore ed educatore, presidente onorario del CDH di Bologna (Centro Documentazione Handicap) e tra i fondatori della Comunità di Famiglie per l’Accoglienza Maranà-tha. All’interno del CDH ha ideato, insieme a un’équipe di educatori e formatori specializzati, il Progetto Calamaio, che da tantissimi anni propone percorsi formativi sulla diversità e l’handicap al mondo della scuola e del lavoro. Attraverso di esso ha realizzato, dal 1986 a oggi, più di diecimila incontri con gli studenti e le studentesse delle scuole italiane. In qualità di formatore, poi, è stato invitato a numerosi convegni e ha partecipato a trasmissioni televisive e radiofoniche.
Già direttore di una testata “storica” come «Hp-Accaparlante», ha pubblicato libri per adulti e ragazzi, dalle fiabe ai saggi, tra cui Una vita imprudente. Percorsi di un diversabile in un contesto di fiducia e il più recente Da geranio a educatore. Frammenti di un percorso possibile, entrambi editi da Erickson. Ha collaborato e collabora con varie riviste e testate, come il «Messaggero di Sant’Antonio», per cui cura da anni la rubrica “DiversaMente”. Il 18 Maggio 2011 è stato insignito della laurea ad honorem dall’Università di Bologna, in Formazione e Cooperazione.
Nella colonnina qui a fianco (Articoli correlati), i contributi che abbiamo finora pubblicato, nell’àmbito di Pensiero Imprudente.