Quando si verificano grandi calamità quali alluvioni, terremoti, disastri ambientali, coloro che subiscono le peggiori conseguenze sono le persone con disabilità intellettiva e con disturbo dello spettro autistico. Esse difficilmente affrontano novità così devastanti con flessibilità e prontezza, necessarie per intuire pericoli e possibilità di fuga. Di fronte a queste avversità, occorre possedere le abilità per comprendere le minacce e per attivare con celerità le necessarie azioni funzionali alla sicurezza personale.
Assieme a vari partner internazionali, il CeDisMa (Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e la Marginalità dell’Università Cattolica) ha da poco concluso un progetto di ricerca biennale denominato I learn and get beyond my limits [letteralmente “Imparo e vado oltre i miei limiti”. N.d.R.], volto ad indagare le modalità più opportune ed efficaci per aiutare le persone con difficoltà comunicative, riconducibili ad una condizione di disabilità intellettiva o a disturbi dello spettro autistico, a mettersi in salvo.
“Imparo e vado oltre i miei limiti” è la prospettiva che ha guidato i ricercatori; gli esiti emersi confermano la necessità di insegnare come attivarsi durante le catastrofi naturali e i contesti di emergenza. Questi soggetti, se coinvolti in progettazioni formative dedicate, possono essere in grado di adottare le corrette procedure per mettere in sicurezza la propria persona, quando si è in presenza di un pericolo: apprendono come fuggire sui piani alti quando le inondazioni sono intense, conoscono come comportarsi se i segnali di allarmi acustici avvisano di un problema imminente, corrono velocemente sotto i primi ripari a disposizione se un terremoto è in atto, chiedono aiuto in modo efficace se i fornelli della propria casa vanno a fuoco.
Un ulteriore aspetto emerso dalla ricerca è la fondamentale importanza che anche il personale deputato al soccorso, Protezione Civile, Carabinieri, Polizia, sia adeguatamente preparato ad aiutare con competenza persone con gravi problemi a livello relazionale, spesso in difficoltà nell’accettare il sostegno da parte di sconosciuti.
Per supportare tutto questo gli strumenti realizzati sono tre: un dizionario per le emergenze in CAA (Comunicazione Aumentativa Alternativa), utile per la formazione delle persone con autismo e disabilità intellettiva, un portale di formazione a distanza, con materiali educativi creati per favorire l’apprendimento dei comportamenti da adottare in situazioni di catastrofi naturali o pericoli (terremoti, incendi, alluvioni, incidenti d’auto, perdersi) e una biblioteca digitale aggiornata per le famiglie e per gli operatori che operano con dedizione e passione con queste persone.
Ordinario di Pedagogia Speciale e direttore del CeDisMa (Centro Studi e Ricerche sulla Disabilità e la Marginalità) all’Università Cattolica di Milano.
Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità (Legge Italiana 18/09)
Articolo 11: Situazioni di rischio ed emergenze umanitarie
«Gli Stati Parti adottano, in conformità agli obblighi derivanti dal diritto internazionale, compreso il diritto internazionale umanitario e le norme internazionali sui diritti umani, tutte le misure necessarie per garantire la protezione e la sicurezza delle persone con disabilità in situazioni di rischio, incluse le situazioni di conflitto armato, le emergenze umanitarie e le catastrofi naturali».
A fianco del nostro testo Soccorrere tutti significa soccorrere meglio (a questo link), vi è il lungo elenco dei contributi da noi pubblicati in questi anni sulle emergenze dovute a catastrofi naturali o provocate dall’uomo, riguardanti anche l’impatto dei cambiamenti climatici.
Il presente contributo è già apparso nel «Corriere della Sera» (con il titolo “Esistono anche loro: le persone con disabilità intellettiva e con disturbo dello spettro autismo nelle situazioni di emergenza e grave pericolo”) e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti dovuti al diverso contenitore, per gentile concessione.
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