Per una vera inclusione di alunni e alunne con autismo

di Carlo Hanau*
L’idoneità degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione, l’ingresso di operatori esterni specializzati (incaricati dalle famiglie), una corretta formazione degli operatori degli Sportelli Autismo/Scuole Polo e l’inserimento di almeno un insegnante tutor qualificato nelle istituzioni scolastiche del primo ciclo: è la sostanza delle quattro proposte inviate al Ministero dell’Istruzione e del Merito dall’APRI ((Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale), per garantire una vera inclusione degli alunne e delle alunne con autismo
Bimbo con disturbo dello spettro auitistico
Un bimbo con disturbo dello spettro auitistico

Lo scorso 24 febbraio la nostra Associazione [APRI-Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale, N.d.R.] ha inviato al Ministero dell’Istruzione e del Merito quattro proposte per migliorare il Protocollo d’Intesa, firmato il 18 gennaio 2022 tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e il Ministero della Salute per la Tutela del diritto alla salute, allo studio e all’inclusione e garantire una vera inclusione degli/delle studenti con autismo.

Le proposte sono le seguenti:
1. Sensibilizzare i Dirigenti Scolastici alla verifica dell’idoneità degli assistenti per l’autonomia e la comunicazione in particolare per quanto riguarda la specializzazione in ABA (Applied Behavior Analysis [“Analisi applicata del comportamento”, N.d.R.]) o altre strategie educative raccomandate nella Linea Guida n. 21 dell’Istituto Superiore di Sanità (Il trattamento dei disturbi dello spettro autistico nei bambini e negli adolescenti) in modo da garantire la continuità terapeutica sulla base della scelta della famiglia.
2. Sensibilizzare i Dirigenti Scolastici a favorire l’ingresso di operatori esterni specializzati (incaricati dalle famiglie) per facilitare l’integrazione e sfruttare le relative competenze.
3. Verificare che gli operatori degli Sportelli Autismo/Scuole Polo siano formati correttamente nella metodologia più raccomandata dalla citata Linea Guida n. 21. Quest’ultima non prevede una lunga e costosa formazione, ma ritiene sufficiente che si facesse un corso analogo, ad esempio, a quello più diffuso di tecnico comportamentale (RBT), che consiste in almeno 40 ore di teoria e altrettante di pratica, e viene offerto da enti di formazione secondo regole internazionali per 400-500 euro a insegnante, con la possibilità di dimezzare la spesa pro capite in caso di erogazione in modalità FAD (Formazione a Distanza) su larga scala.
4. Pianificare l’inserimento di almeno un insegnante tutor qualificato in ognuna delle 5.338 istituzioni scolastiche del primo ciclo (dato rilevato da: Focus “Principali dati della scuola – Avvio anno scolastico 2022/2023” del 22 settembre 2022), al fine di fornire supporto a tutto il team educativo. Tale soluzione, basata sul modello Hub & Spoke, con gli Hub rappresentati dalle Scuole Polo, permetterebbe di iniziare a gestire l’enorme aumento dei nuovi alunni certificati che si verifica principalmente nelle scuole dell’infanzia e nelle primarie. Questa modalità potrebbe essere assimilata a quanto in via di implementazione nello Stato del South Australia (se ne legga a questo link), dove è stato formato un nucleo iniziale di 417 “insegnanti di sostegno per l’autismo” operativi dal primo trimestre 2023 (su una popolazione di 1,77 milioni di abitanti di cui 18.000 insegnanti del primo ciclo).

Ringraziamo Simona Lancioni per la collaborazione.

Presidente dell’APRI (Associazione Cimadori per la ricerca italiana sulla sindrome di Down, l’autismo e il danno cerebrale).

Il testo integrale della lettera inviata il 24 febbraio dall’Associazione APRI al Ministero dell’Istruzione e del Merito, contenente le quattro proposte di cui si parla nel presente contributo, è disponibile a questo link. Per ulteriori informazioni: apri.associazione.cimadori@gmail.com.

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