Segnaliamo con particolare piacere che tra gli eventi previsti la prossima settimana alle Nazioni Unite di New York, in occasione della 16^ Conferenza Annuale degli Stati Parti della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ve ne sarà anche uno che avrà per protagonista un progetto importante e da noi seguito sin dagli inizi, quale DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance, ovvero “Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità”), iniziativa avviata per la prima volta agli inizi degli Anni Duemila, con l’obiettivo di dare una risposta alle esigenze specifiche delle persone con disabilità grave e gravissima, all’interno dell’Ospedale San Paolo di Milano, il tutto in collaborazione con la LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Un’esperienza e un modello, quelli messi a punto a Milano, che hanno poi “fatto scuola” a livello nazionale: lo staff milanese, infatti, ha collaborato alla nascita di numerosi altri reparti sorti in tutta Italia (se ne legga anche nel nostro box in calce) e portando anche, in parallelo, alla nascita di un’organizzazione di professionisti sanitari come l’ASMeD (Associazione per lo Studio dell’assistenza Medica alla persona con Disabilità).
Co-sponsorizzato infatti da Italia, Austria, EDF (Forum Europeo sulla Disabilità) e Inclusion International, l’evento in programma il 14 giugno si intitolerà Ensuring accessibility and inclusion for persons with disabilities in health and support services. Italy’s DAMA (“Garantire l’accessibilità e l’inclusione delle persone con disabilità nella Sanità e nei servizi di supporto: il progetto italiano DAMA”) e a presentare il progetto sarà Filippo Ghelma, ricercatore del Dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Milano, dirigente medico dell’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) Santi Paolo e Carlo di Milano (Polo Universitario), responsabile del progetto nel capoluogo lombardo, oltreché presidente della citata Associazione ASMeD.
A comunicarlo è la ministra per le Disabilità Alessandra Locatelli, che sarà presente a New York per la Conferenza del 13-15 giugno, ove interverrà nella seduta plenaria, in particolare per illustrare gli impegni dell’Italia in merito all’inclusione e alla piena attuazione della Legge Delega in materia di disabilità (Legge 227/21).
Quello sul progetto DAMA non sarà per altro l’unico evento collaterale promosso da Locatelli per l’occasione. Ve ne sarà infatti un altro, il 15 giugno, organizzato in collaborazione con gli Stati di Cuba e Argentina, oltreché con il Dipartimento degli Affari Sociali ed Economici delle Nazioni Unite, dedicato a Living Independently. The Network Model for persons with autism in adulthood (“Vivere in modo indipendente. Modello di rete per le persone con autismo in età adulta”).
Per l’occasione, a presentare il tema sarà Roberto Keller, direttore del Centro Regionale Disturbi Spettro Autistico in Età Adulta nell’ASL Città di Torino, ma sono previste anche testimonianze da parte dell’ENAC (Ente Nazionale per l’Aviazione Civile), che esporrà le migliori prassi adottate, rispetto alla preparazione e all’assistenza delle persone con autismo negli aeroporti italiani, mentre il Progetto Filippide si soffermerà sulle iniziative realizzate in àmbito di sport e autismo in alcuni Paesi centroamericani, finanziate dalla Cooperazione allo Sviluppo del nostro Paese. Lions Clubs International, infine, parlerà di alcuni progetti realizzati con e a favore delle persone con disturbo dello spettro autistico.
«Mi aspetto – dichiara Locatelli – che l’Italia diventi sempre più protagonista in campo internazionale sui temi della disabilità. Certamente nel nostro Paese dobbiamo migliorare norme e attualizzare leggi, ma il modello della coprogrammazione e della coprogettazione tra Istituzioni e Terzo Settore ha dato vita a servizi, progetti e attività che possono diventare un esempio di azione per molti altri Paesi».
Da ricordare in conclusione che a margine dei lavori della Conferenza, la Ministra per le Disabilità avrà una serie di incontri bilaterali con i rappresentanti di Paesi europei ed extraeuropei impegnati sul fronte della disabilità e dei servizi sociali, tra cui Australia, Canada, Finlandia, Germania, Israele, Regno Unito, Stati Uniti e Ungheria, nonché con l’inviata speciale del Segretario Generale dell’ONU per la Disabilità e l’Accessibilità, María Soledad Cisternas Reyes. (S.B.)
A questo link è disponibile l’agenda completa della ministra Locatelli alla Conferenza di New York del 13-15 giugno.
Breve storia del progetto DAMA
Il Progetto DAMA (Disabled Advanced Medical Assistance, ovvero “Assistenza medica avanzata alle persone con disabilità”), è stato avviato per la prima volta nel 2000, con l’obiettivo di dare una risposta alle esigenze specifiche delle persone con disabilità grave e gravissima, all’interno dell’Ospedale San Paolo di Milano, con la collaborazione della LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap).
Nel nosocomio milanese venne dunque creato un reparto dedicato alle persone con disabilità, dove grazie all’ausilio di volontari specificatamente formati, i pazienti e i loro familiari potessero affrontare l’accesso in ospedale in un clima sereno e collaborativo, elemento essenziale, questo, per svolgere tutti gli accertamenti medici nel modo migliore e più veloce possibile.
Quello che nel corso degli anni si è caratterizzato come un vero e proprio modello di accoglienza e di assistenza medica ha poi “fatto scuola” in tutta Italia, promuovendo via via esperienze affini, con il percorso Delfino DAMA Mantova, i reparti DAMA di Varese, Bologna, Empoli (Firenze), Bolzano, Cosenza e Terni, più una serie di ulteriori sperimentazioni in altri presìdi ospedalieri».