Per una ricerca sulla SLA che abbia sempre più ricadute sulla vita dei pazienti

Un’analisi dei dati sui progetti di ricerca in àmbito di SLA (sclerosi laterale amiotrofica) finora finanziati, da cui emerge un quadro positivo della ricerca scientifica italiana, e la campagna di sensibilizzazione sui social denominata “Il futuro è nella ricerca”, con la pubblicazione di dodici contributi video da parte dei ricercatori recentemente supportati in cui spiegano essi stessi l’impatto del loro studio sulla malattia: sono le iniziative lanciate dall’ARISLA, la Fondazione Italiana di Ricerca sulla SLA, in occasione della Giornata Mondiale sulla SLA del 21 giugno scorso

ARISLA per 21 giugno 2023

Realizzazione grafica elaborata dall’ARISLA per la Giornata Mondiale sulla SLA di oggi, 21 giugno

Un’analisi dei dati sui progetti di ricerca sulla SLA finora finanziati e la campagna di sensibilizzazione sui propri profili social denominata Il futuro è nella ricerca, con la pubblicazione di contributi video dei ricercatori recentemente supportati in cui spiegano l’impatto del loro studio sulla malattia: sono le iniziative lanciate dall’ARISLA, la Fondazione Italiana di Ricerca sulla SLA (sclerosi laterale amiotrofica), in occasione della Giornata Mondiale sulla SLA del 21 giugno scorso, evento del quale avevamo gi ampiamente riferito in altra parte del giornale.

«Abbiamo analizzato – spiega Mario Melazzini, presidente dell’ARISLA – le pubblicazioni scientifiche derivate dai progetti di ricerca che abbiamo sostenuto dal 2009 ad oggi ed è emerso che su un totale di 372 pubblicazioni, quasi il 70% ha avuto un impatto molto alto sulla comunità scientifica internazionale. Abbiamo rilevato inoltre che anche i risultati degli studi di ricerca di base e preclinica stanno avendo un impatto importante sulla ricerca clinica internazionale. Con il nostro nuovo piano strategico, dunque, di cui il Bando 2023 da poco chiuso è stato un primo tassello, intendiamo incentivare ancora di più approcci di ricerca innovativi che tengano conto in prima istanza delle caratteristiche delle persone con la SLA e favoriscano le interazioni tra ricercatori clinici e di base per una ricerca “clinicamente informata”, che abbia maggiori ricadute sulla vita dei pazienti. È un piano, questo, che si coniuga con una visione strategica internazionale e che nasce dal confronto tra la comunità dei ricercatori e quella dei pazienti, perché l’una è legata all’altra e questa Giornata Mondiale offre l’opportunità di ricordarlo. È infatti proprio dai bisogni dei pazienti che i ricercatori traggono ogni giorno una forte motivazione. Abbiamo speranza e fiducia nella ricerca e lavoriamo perché il punto di svolta, rappresentato astronomicamente dal 21 giugno, arrivi il prima possibile per tutte le persone con la SLA».

Per quanto poi riguarda la campagna Il futuro è nella ricerca, sono stati esattamente dodici i video resi disponibili, vedendo coinvolti Savina Apolloni (Università di Roma Tor Vergata); Manuela Basso (Università di Trento); Caterina Bendotti (Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri di Milano); Bert Blaauw (VIMM- Veneto Institute of Molecular Medicine, Padova); Emanuele Buratti (ICGEB-International Centre for Genetic Engineering and Biotechnology, Trieste); Serena Carra (Università di Modena e Reggio Emilia); Mauro Cozzolino (IFT-CNR-Istituto di Farmacologia Traslazionale del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Roma); Marta Fumagalli (Università di Milano); Luca Muzio (IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano); Michela Rigoni (Università di Padova), Nicola Ticozzi (IRCCS Istituto Auxologico Italiano, Milano e Università di Milano); Elena Ziviani (Università di Padova). (S.B.)

A questo link è disponibile un testo di ulteriore approfondimento. A quest’altro link il primo video della campagna Il futuro è nella ricerca, con Marta Fumagalli. Per altre informazioni: Tiziana Zaffino (tiziana.zaffino@arisla.org).

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