«Il fulcro di tutto sarà, da adesso per il futuro, il progetto di vita, l’integrazione di tutte le attività e i servizi di cura, da intendersi non solo come mere prestazioni, ma come presa in carico e accompagnamento alla vita adulta della persona»: lo ha dichiarato tra l’altro Alessandra Locatelli, ministra per le Disabilità, rispondendo a un’Interpellanza alla Camera della deputata Gilda Sportiello, riguardante le iniziative volte a eliminare i requisiti relativi al reddito e all’età ai fini dell’erogazione delle prestazioni assistenziali a favore delle persone con disabilità, con particolare riferimento al cosiddetto assegno di cura, e nello specifico l’accesso alle prestazioni sociali agevolate e gli interventi di sostegno per i minori in condizione di disabilità grave e gravissima.
«Il tema delle risorse è centrale – ha aggiunto Locatelli – e l’impegno dev’essere massimo da parte del Governo, delle Regioni, degli Ambiti Territoriali e dei Comuni, perché siamo tutti coinvolti per cercare di dare una dignità e una qualità della vita migliore a tutte le persone, soprattutto a quelle più fragili».
In tal senso, ha proseguito, «la garanzia delle prestazioni passa anche da una riorganizzazione e razionalizzazione delle risorse. Molti interventi domiciliari e di supporto, infatti, che oggi sono attivati ricorrendo solo ed esclusivamente alle risorse del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze e che sono collegati a singoli finanziamenti e requisiti economici di accesso, in futuro, con il progetto di vita individuale, che stiamo disciplinando in attuazione delle Legge Delega 227/21 in materia di disabilità, potranno essere indicati, nel progetto stesso, come necessari rispetto al bisogno di sostegno cui si deve rispondere e strutturati e garantiti attraverso il cosiddetto “budget di progetto”». (S.B.)