È accessibile a tutti il Museo Carducci

È stato recentemente inaugurato a Castagneto Carducci (Livorno) un apposito percorso volto a rendere fruibile anche alle persone con disabilità visiva il Museo dedicato al poeta Carducci, che in quei luoghi trascorse una parte della propria infanzia. Gli interventi di accessibilità, fortemente voluti dalla Famiglia Scaramuzzi, proprietaria del Museo, sono il frutto di un progetto sviluppato dalla Cooperativa MARE Labo di Catania, in collaborazione con la Cooperativa ConVoi di Sesto Fiorentino, le Associazioni Futuro 21 e AFAE di Catania, e l’UICI di Grosseto

Giosue Carducci

Un’immagine giovanile di Giosue Carducci

Il 30 giugno scorso è stato inaugurato a Castagneto Carducci (Livorno), un apposito percorso volto a rendere fruibile anche alle persone con disabilità visiva il Museo dedicato a Giosue Carducci, il poeta vissuto tra il 1835 e il 1907 che in quei luoghi trascorse una parte della propria infanzia.
Gli interventi di accessibilità sono il frutto di un progetto sviluppato da MARE Labo (Musei-Accessibilità-Ricerca-Esperienza), Cooperativa che si occupa di innovazione sociale in ambito culturale con sede a Catania. L’iniziativa è stata fortemente voluta dalla Famiglia Scaramuzzi, proprietaria del Museo, e ha potuto contare sulla collaborazione di diversi Enti impegnati a vario titolo nel settore della disabilità, la Cooperativa ConVoi di Sesto Fiorentino (Firenze), le Associazioni Futuro 21 e AFAE (Associazione Famiglie Audiolesi Etnei), entrambe di Catania, e l’UICI di Grosseto (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti).

Numerosi gli accorgimenti di accessibilità predisposti: interventi di accessibilità/leggibilità sulle schede di sala e un innovativo podcast da utilizzare in combinazione con tavole tattili. Quest’ultimo non si limita a descrivere ambienti, oggetti e materiali, ma li cala in una narrazione volta a far conoscere anche gli aspetti umani e personali del poeta, soluzione, questa, che risulta accattivante non solo per le persone cieche e ipovedenti, ma anche per le famiglie, i bambini e le bambine, i ragazzi e le ragazze di ogni età. Il podcast è fruibile tramite un QR code posto all’ingresso del Museo, senza che vi sia bisogno di scaricare alcuna applicazione. Le persone munite di smartphone e auricolari possono accedere gratuitamente alla piattaforma completamente accessibile su cui sono caricati i podcast. L’esperienza è completata attraverso le tavole tattili utilizzate per riprodurre e rendere distinguibili anche le superfici bidimensionali, quali sono, ad esempio, le decorazioni delle pareti e i tessuti. Un ulteriore intervento ha reso accessibili, sia dal punto di vista grafico che dei contenuti, le schede di ciascuna sala, migliorandone anche la leggibilità.

«L’innovazione che proponiamo tramite i nostri strumenti consiste nell’abbandonare una concezione di accessibilità che separa le diverse tipologie di visitatori, progettando percorsi che permettono a persone con diversi bisogni e competenze di poter visitare insieme il Museo – ha raccontato Francesca Merz, presidente di Cooperativa MARE Labo, ai media locali -. Chiunque, infatti, può visitare il museo, senza dover dipendere dall’appuntamento con un operatore specializzato, potendo quindi scegliere gli orari di visita in totale libertà, se è vero che i percorsi di MARE non sono semplici strumenti compensativi, ma veri e propri percorsi multisensoriali adatti alle necessità e alle curiosità di tutti gli utenti».
Anche Maria Oliva Scaramuzzi, a nome del Museo Carducci, esprime soddisfazione per i risultati ottenuti: «In una perfetta collaborazione tra privato e pubblico, con il supporto di ConVoi e il lavoro dei professionisti della Cooperativa MARE, siamo riusciti a realizzare per la prima volta un percorso fantastico che permetterà ad ognuno di noi di sviluppare e capire, attraverso tutti e cinque i sensi, sensazioni ed emozioni legate al patrimonio che sbadatamente e frettolosamente spesso ignoriamo». (Simona Lancioni)

Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa), e viene qui ripreso, con minimi riadattamenti dovuti al diverso contenitore, per gentile concessione.

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