È dura per un giornalista con disabilità voler lavorare in uno stadio!

«Ho scritto a tutte le società di calcio di Serie A – racconta il giornalista Stefano Pietta, persona con disabilità -, per richiedere la possibilità di accredito stampa e la relativa accessibilità all’area dedicata ai media negli stadi, per giornalisti e giornaliste che convivono con la disabilità. Molti non mi hanno ancora risposto, altri mi hanno comunicato l’assenza di accesso e alcuni mi hanno indirizzato all’area riservata alle persone con disabilità. Ma ovviamente non è la stessa cosa. Sembra quasi che una persona con disabilità non possa essere anche giornalista contemporaneamente»

Stefano Pietta allo Stadio Meazza di Milano

Il giornalista Stefano Pietta allo Stadio Meazza di Milano

«In qualità di giornalista pubblicista ad honorem, per pura curiosità personale, sto contattando il maggior numero possibile delle società di calcio di Serie A per capire quali hanno la tribuna stampa del loro stadio accessibile alle persone con disabilità con o senza carrozzina, nel caso in cui il giornalista presenti caratteristiche di disabilità. Voi direte: «La maggior parte dei giornalisti non presenta disabilità…», questo è vero, ma io vi dico che basta anche un solo giornalista con disabilità… Pensate che mi è capitato per vari eventi anche non sportivi di chiedere l’accredito stampa e di sentirmi rispondere: «Non ha senso, tanto devi andare nell’area riservata alle carrozzine». Ok, io sono persona con disabilità ma giornalista. Le società contattate fino ad ora non hanno stadi con tribuna stampa accessibile. Stadi troppo vecchi? No, anche società con stadi un po’ più moderni non ce l’hanno. Alcuni (per fortuna pochi), rispondono: «Ah ma perché lei è giornalista?», come se una persona con caratteristiche di disabilità non potesse fare il giornalista. Negli stadi bisogna stare dunque nelle aree riservate alle persone con disabilità, precludendoti così di poter assistere all’evento in tribuna stampa a fianco dei “colleghi”».
È questo il post pubblicato nel proprio profilo social da Stefano Pietta, giornalista pubblicista lombardo con tetraparesi spastica, creatore e conduttore della web radio SteRadioDj, canale digitale nato per parlare di disabilità e di sociale che nel prossimo mese di ottobre festeggerà dieci anni dalla propria nascita.

Pietta, dunque, ha scritto a tutte le società di calcio di Serie A, per richiedere la possibilità di accredito stampa e la relativa accessibilità all’area dedicata ai media negli stadi, per giornalisti e giornaliste che convivono con disabilità o che si muovono con carrozzine o altri ausili.
«A questa richiesta – sottolinea – che ritengo del tutto normale, molte società non mi hanno ancora risposto, altre mi hanno comunicato l’assenza di accesso e alcune di esse mi hanno risposto semplicemente che, senza problemi, avrei potuto accedere all’area riservata alle persone con disabilità, ma non a quella per i media. Non si tratta ovviamente della stessa cosa e gli addetti ai lavori lo sanno bene, in quanto per svolgere in maniera esaustiva la cronaca di una manifestazione sportiva, peraltro complessa e veloce come una partita di calcio, è indispensabile poter disporre di tutti gli strumenti, spazi e opportunità che solo con un accredito all’area stampa vengono garantiti».

Vediamo dunque nel dettaglio chi e come abbia risposto alla richiesta di Stefano Pietta. Le società che possiamo “promuovere” sono Napoli, Roma e Lazio, Verona e Juventus. Quest’ultima, con due posti accessibili in tribuna stampa, “vince” il derby della Mole con il Torino che, però, si salva dalla “retrocessione”, pur non avendo accessibilità diretta alla tribuna stampa. A Torino sponda granata, infatti, l’accessibilità è limitata e non garantita all’area riservata ai media, ma allo stadio Olimpico Grande Torino ci sono comunque posti in tribuna accessibili pur in un’area limitrofa. A Genova, poi, l’ascensore per accedere alla tribuna stampa risulta rotto, mentre a Bologna, storicamente, la soluzione non si è ancora trovata. Da Empoli a Firenze, quindi, la situazione è simile: al Castellani (lo stadio di Empoli), la tribuna stampa non è accessibile, «però c’è il settore riservato alle persone con disabilità» risposta comune a molte società, come già ben sottolineato da Pietta.
«In Italia – conclude quest’ultimo – sembra che la persona con disabilità non possa essere anche giornalista contemporaneamente».

Riassumendo, infine, la “graduatoria dell’accessibilità” delle società di calcio di Serie A risulta al momento essere la seguente: promosse: Napoli, Roma e Lazio, Verona e Juventus; bocciate: Bologna, Empoli, Fiorentina, Inter e Milan, Salernitana e Udinese; rimandate: Torino e Genoa; non hanno ancora risposto: Atalanta, Cagliari, Frosinone, Lecce, Monza e Sassuolo. (S.B.)

Ringraziamo Emanuele Franzoso per la collaborazione.

Per ulteriori informazioni: Stefano Pietta (stedj84@outolook.it).

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