Inclusione degli alunni e delle alunne con disabilità: il nodo della formazione

«Dieci Crediti di Formazione Universitaria dedicati all’inclusione, sui sessanta previsti, sarebbe una soluzione conforme alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità»: lo ha scritto la Federazione FISH al Ministro dell’Istruzione e del Merito, partendo dall’assunto che «l’inclusione stessa non può realizzarsi solo con l’insegnante di sostegno e/o con l’assistente per l’autonomia e la comunicazione, giacché un’altra risorsa determinante dev'essere costituita da un minimo di formazione iniziale dei docenti curricolari»

Alunno con disabilità che alza un dito davanti a un docente«L’inclusione scolastica non può realizzarsi solo con l’insegnante di sostegno e/o con l’assistente per l’autonomia e la comunicazione. Un’altra risorsa determinante, infatti, è costituita da un minimo di formazione iniziale dei docenti curricolari senza la quale la prassi di tutti questi anni ha dimostrato che si determina il contrario dell’inclusione scolastica e cioè la delega dei docenti curricolari al solo docente di sostegno. Invece, con un minimo di formazione pedagogica e didattica dei docenti curricolari, si può evitare tale delega e realizzare un vero dialogo didattico tra il docente di sostegno e i colleghi curricolari, a tutto vantaggio degli alunni e delle alunne con disabilità»: è questo l’assunto di base di una lettera inviata dalla FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), a firma del proprio presidente Vincenzo Falabella, al ministro dell’Istruzione e del Merito Giueppe Valditara, riferendosi al recente DPCM (Decreto del Presidente del Consiglio) del 4 agosto scorso, recante Definizione del percorso universitario e accademico di formazione iniziale dei docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado, ai fini del rispetto degli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Nello specifico, l’istanza avanzata dalla FISH guarda a quanto stabilito dal Decreto Legislativo 59/17, che nel prevedere 60 CFU/CFA (Crediti di Formazione Universitaria/Crediti di Formazione Accademica) all’interno del percorso universitario o accademico abilitante, ne fissa 3 sui bisogni educativi speciali.
Prendendo dunque in considerazione di volta in volta la formazione rivolta alle discipline di area pedagogica, quella più strettamente riguardante l’inclusione, quella sulle discipline di area linguistico-digitale e quella sulla didattica delle varie materie, la FISH chiede nella propria lettera l’inserimento di un pacchetto complessivo di 10 Crediti di Formazione specificamente dedicati alla formazione sull’inclusione.
«Dieci crediti su sessanta – è la conclusione della lettera inviata dalla Federazione al Ministro – sarebbe una soluzione conforme all’articolo 24 (Educazione) della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia con la Legge 18/09», ove il quarto comma del citato articolo 24 sancisce appunto che «per garantire il diritto all’istruzione delle persone con disabilità», la formazione degli insegnanti includa «la consapevolezza della disabilità e l’utilizzo di appropriate modalità, mezzi, forme e sistemi di comunicazione aumentativi ed alternativi, e di tecniche e materiali didattici adatti alle persone con disabilità». (S.B.)

Il testo integrale della lettera inviata dalla FISH al Ministro dell’Istruzione e del Merito può essere richiesto alla redazione di «Superando.it» (info@superando.it).

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