Il 14 ottobre sarà la sedicesima Giornata Nazionale dell’Afasia, e per l’occasione, come sempre, la Fondazione Carlo Molo di Torino, con i tradizionali partner AITA (Associazioni Italiane Afasici) e ALICe (Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale), nonché avvalendosi del patrocinio della Città di Torino, propone varie iniziative per sensibilizzare e informare sulle tematiche riguardanti questo disturbo relativo alla parola e più generalmente alle difficoltà di comunicazione (se ne legga anche nel box in calce), che colpisce circa un terzo di coloro che sono vittime di ictus, ischemia, emorragia e traumi cerebrali.
Innanzitutto vi è lo spot diretto da Bruno Uglioli, girato al Parco Valentino di Torino in puro stile del cinema muto (disponibile a questo link), che anche quest’anno viene trasmesso già dal 2 ottobre nelle stazioni della metropolitana e sui mezzi su strada di Gruppo Torinese Trasporti, ma anche nelle maggiori sale cinematografiche del capoluogo piemontese, uno spot realizzato per sottolineare che “dare di nuovo voce si può”.
Dal 12 al 16 ottobre, quindi, in alcuni siti di Torino vi sarà l’iniziativa Un ciclamino per l’afasia, a sostegno delle attività dell’AITA ed esattamente il 12 ottobre al Presidio Sanitario San Camillo, il 13 ottobre all’Ospedale Mauriziano Umberto I, il 14 ottobre al CineTeatro Baretti e il 16 ottobre all’Ospedale San Giovanni Bosco.
Particolarmente interessante, poi, lo spettacolo sotto forma di reading in programma per il pomeriggio di sabato 14 al CineTeatro Baretti (ore 15), intitolato Ogni parola che sapevo, tratto dal libro omonimo di Andrea Vianello, giornalista e già capostruttura RAI, da alcuni mesi direttore generale di San Marino RadioTV (partecipata di RAI).
Vi si affronteranno i momenti più difficili della consapevolezza delle conseguenze dell’afasia e il percorso per recuperare parola e scrittura, una strada lunga, ma conclusasi felicemente, come appunto racconta Vianello.
Interpretato da Christian Filippo, il reading è adattato e diretto da Daniela Trunfio della Fondazione Carlo Molo, con musiche originali eseguite dal vivo di Davide Sgorlon, proiezioni di fotografie a cura di Francesca De Pieri e Anna Maria Colace (ingresso gratuito su prenotazione, scrivendo a daniela.trunfio@fastwebnet.it).
Nel pomeriggio del 15 ottobre, quindi, la festa di chiusura, presso la Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, con la visita alla mostra The Butterfly Affect, un set fotografico aperto a tutti e una serie di attività per famiglie su iscrizione (anche qui tutte le attività sono a partecipazione gratuita. Per iscrizioni: accessibilita@fsrr.org).
E da ultima, ma non certo ultima, la consueta campagna Illuminiamo le nostre città, che lo scorso anno ha per la prima volta coinvolto ventitré città e altrettanti luoghi simbolo, illuminati di una tonalità di viola, colore dell’afasia, luoghi simbolo cui quest’anno se ne aggikungeranno altri undici, fra cui il Pirellone di Milano. (S.B.)
Per ogni ulteriore informazione e approfondimento: daniela.trunfio@fastwebnet.it.
L’afasia
Si tratta di un’alterazione del linguaggio dovuta a lesioni alle aree del cervello deputate all’elaborazione di esso. Le alterazioni possono riguardare vari aspetti del linguaggio: comprensione, produzione, ripetizione, strutturazione.
Tra le cause più frequenti dell’insorgere dell’afasia, vanno individuati: ictus, ischemia transitoria, emorragia cerebrale, processi espansivi (tumori), processi degenerativi (atrofie cerebrali). La disabilità che ne consegue intacca la sfera sociale e relazionale, ponendo molto spesso la persona afasica in una situazione di disagio, depressione e isolamento.
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