«Nella Regione Campania, come nel resto d’Italia, l’ADHD in età adulta (disturbo da deficit di attenzione e iperattività) in età adulta è un tema spesso trascurato e sottovalutato. La disponibilità di servizi psichiatrici specialistici e di assistenza è chiaramente insufficiente rispetto alla crescente richiesta da parte degli adulti colpiti da questo disturbo. Sono infatti solo nove i centri specializzati nell’ADHD adulto presenti nel nostro Paese, che spesso, tra l’altro, presentano procedure diagnostiche e terapeutiche non standardizzate, e non sono in grado di fornire i necessari trattamenti non farmacologici per gli adulti con ADHD, previsti da tutte le linee guida internazionali»: lo scrivono dall’Associazione ADHD Campania, aderente alla FISH Campania (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), presentando l’incontro-dibattito Vivere (bene) con ADHD in età adulta, promosso per il pomeriggio del 14 ottobre a Napoli (Stelle Hotel, Corso Meridionale, 60/62, ore 15-18), in questo che è il Mese della Consapevolezza per l’ADHD.
«Ad aggravare la situazione – aggiungono dall’Associazione – è l’inesistenza in Italia di linee guida nazionali per la diagnosi e il trattamento dell’ADHD, ciò che crea grandi difficoltà diagnostiche-terapeutiche-assistenziali, sia in età evolutiva che adulta. A tale carenza di servizi, inoltre, si aggiungono diffusi stigma, pregiudizi e barriere ideologiche che contrastano l’auspicata diffusione di conoscenze scientifiche e di buone pratiche di trattamento del disturbo. Non è raro, infatti, sentire purtroppo dichiarazioni come “non credo nell’ADHD” o “l’ADHD non esiste” all’interno della stessa comunità medica, nonostante la vasta evidenza scientifica che supporta l’esistenza e la rilevanza di questo disturbo».
«Fortunatamente – concludono da ADHD Campania -, alcune reti di professionisti sia nel settore pubblico che privato hanno iniziato a formarsi negli ultimi anni, ma rispetto ad altri Paesi europei e anglosassoni, l’esperienza clinica in questo campo dell’ADHD in età adulta è ancora in fase di sviluppo in Italia e questo non consente di affrontare il disturbo in modo etico, deontologico e soprattutto efficace».
«Da oltre vent’anni – sottolinea Massimo Micco, presidente di ADHD Campania – svolgiamo sul territorio della nostra Regione anche un’attività di mutuo aiuto, fornendo orientamento telefonico alle persone, cercando di colmare la carenza di informazione sui servizi per l’ADHD e offrendo indicazioni alle persone sul dove sia possibile trovare aiuto e supporto. Cerchiamo quindi di porci come voce e catalizzatore per la necessaria evoluzione di questa situazione, ritenendo imperativo identificare e attivare servizi dedicati e garantire anche i previsti trattamenti neuropsicologici specifici e appropriati per gli adulti con ADHD. In tal senso, riteniamo urgente promuovere la formazione del personale sanitario psichiatrico preposto alla presa in cura, oltre ad implementare un protocollo diagnostico regionale per garantire diagnosi e trattamenti uniformi per l’ADHD nell’adulto, soprattutto, ma anche nell’età evolutiva. Solo attraverso questi sforzi, infatti, si può sperare di superare le sfide e la sofferenza che i pazienti con ADHD in Campania attualmente affrontano e vivono ogni giorno».
«L’evento del 14 ottobre – spiega ancora Micco – offrirà dunque non solo un’opportunità per coloro che sono direttamente interessati all’ADHD, ma anche per chi desidera conoscere di più e contribuire a migliorare la situazione per le persone colpite da ADHD in Campania. Sarà un’occasione unica per connettersi con altri individui, condividere le proprie esperienze e ricevere informazioni cruciali per affrontare l’ADHD in età adulta». (S.B.)
A questo link è disponibile il programma completo dell’incontro-dibattito del 14 ottobre. A quest’altro link vi è un testo di ulteriore approfondimento. Per altre informazioni: presidente@adhdcampania.it.