Bello Halloween, in tanti si sono divertiti a mascherarsi, ad andare fuori con gli amici, le famiglie, i bambini…
Anche noi alla nostra Associazione [La lampada dei desideri di Roma, N.d.R.] abbiamo festeggiato, ci siamo truccati, abbiamo mangiato, cantato, ballato… tutto perfetto? Eh no, torniamo a casa io e mia figlia Emanuela, tutte e due con disabilità motoria, e la brutta sorpresa è che c’è l’ascensore rotto.
«Ma che problema c’è», ci diciamo, il servizio manutenzione ascensore, infatti, è H24! Chiamiamo quindi l’ascensorista e con nostra grande sorpresa ci risponde che avrebbe mandato qualcuno «domani mattina» e alla nostra risposta che eravamo per strada e non potevamo ritornare a casa, ci ha urlato contro con parolacce, dicendoci che «noi disabili dovevamo stare a casa, che uscite a fa’!». E poi mi ha richiamato, dicendomi che avrebbe mandato l’operaio e che avrei dovuto pagare 300 euro, perché «non sarebbe uscito per niente»…
Eh già, noi non abbiamo il diritto di uscire e di andarci a divertire. No, non siamo come tutti gli altri, siamo un peso, un ostacolo, una spesa!
Fortunatamente ci siamo rivolti ai Vigili del Fuoco che in pochi minuti sono arrivati e ci hanno portate su! Ma che umiliazione sentirci dire che «non avevamo il diritto di uscire!
Presidente dell’Associazione La lampada dei desideri di Roma.
Articoli Correlati
- Sordocecità, la rivoluzione inclusiva delle donne Julia Brace, Laura Bridgman, Helen Keller, Sabina Santilli. E poi Anne Sullivan. Le prime quattro erano donne sordocieche, la quinta era “soltanto” quasi completamente cieca, ma non si può parlare…
- La mia "non visita" ad Auschwitz «Ci sono luoghi nel mondo - scrive Valeria Alpi - che ho sempre sentito come un dovere morale andare a visitare, o quantomeno commemorare. Tra questi vi è Auschwitz, dove…
- Amministrazione di sostegno: un'altra "storia sbagliata" Da quando abbiamo iniziato ad occuparci anche nel nostro giornale degli abusi commessi nell’applicazione dell’amministrazione di sostegno, continuiamo a raccogliere testimonianze terribili, come quella che presentiamo oggi, di una figlia…