Bello Halloween, in tanti si sono divertiti a mascherarsi, ad andare fuori con gli amici, le famiglie, i bambini…
Anche noi alla nostra Associazione [La lampada dei desideri di Roma, N.d.R.] abbiamo festeggiato, ci siamo truccati, abbiamo mangiato, cantato, ballato… tutto perfetto? Eh no, torniamo a casa io e mia figlia Emanuela, tutte e due con disabilità motoria, e la brutta sorpresa è che c’è l’ascensore rotto.
«Ma che problema c’è», ci diciamo, il servizio manutenzione ascensore, infatti, è H24! Chiamiamo quindi l’ascensorista e con nostra grande sorpresa ci risponde che avrebbe mandato qualcuno «domani mattina» e alla nostra risposta che eravamo per strada e non potevamo ritornare a casa, ci ha urlato contro con parolacce, dicendoci che «noi disabili dovevamo stare a casa, che uscite a fa’!». E poi mi ha richiamato, dicendomi che avrebbe mandato l’operaio e che avrei dovuto pagare 300 euro, perché «non sarebbe uscito per niente»…
Eh già, noi non abbiamo il diritto di uscire e di andarci a divertire. No, non siamo come tutti gli altri, siamo un peso, un ostacolo, una spesa!
Fortunatamente ci siamo rivolti ai Vigili del Fuoco che in pochi minuti sono arrivati e ci hanno portate su! Ma che umiliazione sentirci dire che «non avevamo il diritto di uscire!
«Voi disabili dovete stare a casa, che uscite a fa’!»
Una bella serata di divertimento, poi il ritorno a casa e l’ascensore rotto. «Ma che problema c’è!», si dicono le due persone con disabilità motoria, se il servizio manutenzione ascensore è H24. E invece… Invece la risposta alla chiamata è «voi disabili dovete stare a casa, che uscite a fa’! E se volete subito l’operaio sono 300 euro»! «Eh già – commenta amaramente Paola Fanzini, presidente dell’Associazione romana La lampada dei desideri -, noi non abbiamo il diritto di uscire e di andarci a divertire!». Fortunatamente i Vigili del Fuoco risolvono il problema, ma l’umiliazione resta