Lo scorso 8 ottobre si è svolta a Parma la decima edizione di Donne in corsa, camminata benefica non competitiva organizzata dal CSV Emilia (Centro di Servizio per il Volontariato per le Associazioni attive nelle Province di Piacenza, Parma e Reggio Emilia), assieme a dodici Associazioni del territorio, per sensibilizzare sui temi dei diritti delle donne e della parità di genere.
Quest’anno vi ha partecipato anche Laura Boscaini, attivista con disabilità motoria, che ho avuto il piacere di intervistare. «Ogni donna corre a suo modo – dice – e ogni sguardo che incrocio vede in me una donna prima ancora che la mia disabilità». E poi a tutte le donne con disabilità, ma non solo, rivolge un caloroso invito a partecipare alla prossima edizione affinché finalmente si possa sentire anche la loro voce.
Cara Laura, grazie per aver accettato di fare questa intervista. Puoi dire qualcosa su di te?
«Sono Laura, donna con disabilità parmigiana. Nella vita sono un tecnico di controllo qualità alimentare e nel tempo libero attivista su temi della disabilità e dell’inclusione sociale, impegnata nella costruzione di una cultura inclusiva per tutti e tutte».
Come è nata l’idea di partecipare a Donne in corsa?
«Quest’anno per me è stata la seconda partecipazione all’evento. Infatti nel 2022 avevo letto la pubblicità sui social e ne ero rimasta subito incuriosita, anche perché ero in un momento particolare della mia vita: dopo anni passati a non accettare appieno la mia condizione di disabilità, in quel periodo iniziai a vederla come un punto di forza e la caratteristica più bella. Di conseguenza nacque in me il desiderio di non nascondermi più in quanto donna, ma piuttosto gridare al mondo “ci sono anche io!” e così mi iscrissi per la prima volta all’edizione 2022 e adesso, per le medesime ragioni, anche all’edizione 2023».
Facciamo un quadro d’analisi: com’è andata?
«Donne in corsa è una camminata di 5 chilometri nel centro storico della città di Parma, un invito a riflettere sulle gravi mancanze ancora esistenti nella tutela dei diritti delle donne nella sfera pubblica, lavorativa e privata. È aperto a tutti, anche a donne con disabilità, infatti in entrambe le edizioni a cui ho partecipato ho avuto riscontri positivi sulla loro rappresentanza. Ahimè, devo ammettere che una grande debolezza risiede nel punto di partenza del percorso che è collocato in Piazza Duomo, zona centrale della città quindi caratteristica, ma la presenza di pavimentazione composta da sampietrini non agevola per nulla il transito di una carrozzina».
È appena passata la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne del 25 novembre e, come sempre, è bene ricordare che le donne con disabilità subiscono abusi, molestie e violenze con una frequenza maggiore rispetto alle altre donne. Risulta fondamentale, quindi, che qualsiasi evento per sensibilizzare sul tema della tutela dei diritti delle donne sia disponibile e ricerchi la partecipazione di donne con disabilità. Cosa ti aspetti dall’edizione 2024 di Donne in corsa?
«Direi senza alcun dubbio una presenza maggiore di donne con disabilità. Io ho diversi contatti sparsi in tutta Italia e mi piacerebbe davvero averle accanto a me il prossimo anno, perché a più voci anche con la nostra sola presenza potremmo dire in modo deciso: “Ci siamo anche noi!”».
Disfemminismo e altre storie
Si intitola così lo spazio fisso recentemente inaugurato da «Superando.it» e affidato alla cura di Silvia Lisena, insegnante, scrittrice e attivista con disabilità motoria, che con esso intende «raccontare, indagare e riflettere sulla realtà delle donne con disabilità in un’ottica femminista, inclusiva e intersezionale», come ha scritto lei stessa.
Nella colonnina a fianco (Articoli correlati) il link agli articoli finora pubblicati nell’àmbito di questo spazio.