Già due anni fa avevamo avuto modo di segnalare su queste pagine l’ambizioso progetto presentato dal Comune di Chiusi della Verna (Arezzo), e finalizzato a rendere La Verna, il celebre Santuario Francescano, raggiungibile e accessibile anche da parte delle persone con disabilità.
L’iniziativa, alla quale la Regione Toscana ha contribuito con uno stanziamento di 500.000 euro, e la Provincia di Arezzo con uno di 260.000 euro, venne intrapresa per poter ospitare il maggior numero di fedeli in occasione della celebrazione di diverse ricorrenze: gli 800 anni del presepe di Greccio nel 2023, gli 800 anni dalle Stimmate di San Francesco e del Cantico delle Creature nel 2024 e, infine, gli 800 anni dalla morte del Santo nel 2026.
Da allora gli interventi di accessibilità si sono succeduti. Il 23 agosto 2023 è stato inaugurato un accesso al Santuario facilitato per le persone con disabilità motoria. «Si è trattato di un investimento di 260.000 euro interamente finanziato dalla Provincia di Arezzo. I lastroni in pietra hanno lasciato spazio a un cemento architettonico percorribile in modo più sicuro e facile anche da chi ha problemi di deambulazione», riferì, a suo tempo, un redazionale della testata «ArezzoNotizie».
«Il percorso di accessibilità per i non deambulanti – ha dichiarato in quell’occasione frate Francesco Brasa, guardiano uscente della comunità di La Verna – vede oggi inaugurata la sua prima tranche per la quale ringraziamo profondamente la Provincia di Arezzo. Proprio recentemente, invece, si è aperto il cantiere per la seconda parte dei lavori, che grazie alla Regione Toscana, interessa la parte interna del Santuario: un camminamento, che consentirà per la prima volta ai non deambulanti di arrivare fin dentro la Cappella delle Stimmate».
«Erano lavori a cui tenevamo da tempo – ha aggiunto il guardiano – soprattutto in vista dell’ottavo centenario delle Stimmate. Sono stati possibili grazie alla generosità e sensibilità delle Istituzioni. Grazie a loro e grazie alla bella collaborazione che in tutti questi anni c’è stata col sindaco di Chiusi de La Verna, Giampaolo Tellini: le cose belle fatte in questi anni sono state il frutto di una collaborazione rispettosa, creativa e feconda col Comune».
Ebbene, il 5 gennaio scorso è stato inaugurato anche il nuovo percorso accessibile che permette alle persone in sedia a rotelle o con difficoltà a deambulare di raggiungere i luoghi sacri interni al Santuario, tra cui anche la Cappella delle Stimmate, dalla cui comparsa, come accennato, nell’anno corrente, ricorrono gli 800 anni. Si racconta infatti che nell’estate del 2024 il Santo di Assisi si sia ritirato in preghiera sul monte della Verna, invocando in silenzio di condividere la Passione di Cristo. Una richiesta che venne esaudita.
Nel sito del Santuario l’episodio è riferito con la descrizione contenuta nell’opera Leggenda maggiore (Legenda Maior), una biografia di San Francesco d’Assisi scritta in latino da San Bonaventura da Bagnoregio nel 1263: «Subito incominciarono ad apparire nelle sue mani e nei suoi piedi i segni dei chiodi; nell’incàvo delle mani e nella parte superiore dei piedi apparivano le capocchie, e dall’altra parte le punte. Il lato destro del corpo, come se fosse stato trafitto da un colpo di lancia, era solcato da una cicatrice rossa, che spesso emetteva sangue».
Oltre alla Cappella delle Stimmate, all’interno del Santuario è possibile ammirare le terrecotte invetriate di Andrea della Robbia, che decorano le pareti e gli altari. Si tratta di opere d’arte rinascimentali che raffigurano scene sacre e simboli religiosi (se ne legga a questo link).
Ulteriori attrazioni sono costituite dal Museo composto da grandi sale quattrocentesche e da ambienti significativi della vita del convento, e da un’antica Farmacia, nella quale ancora oggi è possibile trovare (e acquistare) alcuni prodotti cosmetici, alimentari, distillati biologici e naturali.
Visto dall’esterno, invece, il Santuario si presenta circondato e immerso nella rigogliosa vegetazione del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi nel quale è presente una grande varietà di specie arboree, tra cui faggi, castagni, querce e abeti che formano un maestoso mosaico di colori e profumi. Alcuni di questi alberi sono secolari, e tra essi vi è anche «l’abete bianco Carlo Acutis, che con i suoi oltre 51,85 metri di altezza, è l’albero autoctono più alto d’Italia», si legge nel sito del Santuario. (Simona Lancioni)
Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’H-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa), e viene qui ripreso – con minime modifiche dovute al diverso contenitore – per gentile concessione.
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