Con Silvia ed Eric alla “Milano Marathon”, oltre la sclerosi multipla

Silvia Roldàn Balsalobre convive da 24 anni con una forma progressiva di sclerosi multipla ed è in sedia a rotelle: questo, però, non le ha impedito di partecipare con il figlio Eric Domingo Roldàn a più di 30 corse in giro per il mondo, tra le quali ben 6 maratone, vantando oltretutto due “Guinness World Record” di velocità sulla distanza di 42,195 chilometri spingendo una sedia a rotelle. Il 7 aprile Silvia ed Eric saranno per la prima volta in Italia, per partecipare alla “Milano Marathon”, partecipando come ambasciatori ufficiali dell’AISM, “oltre la sclerosi multipla”

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Le malattie neuromuscolari e lo sport che può cambiare il concetto stesso di cura

Sono stati presentati non a caso alla vigilia della Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace del 6 Aprile, gli esiti dell’indagine “ADA Informa: lo sport e le malattie neuromuscolari”, ricerca nata nell’àmbito del progetto educativo “La SMAgliante ADA”, iniziativa voluta allo scopo di approfondire la conoscenza e l’impatto che la pratica sportiva adattiva, ovvero lo sport accessibile a chi vive con una disabilità, ha sulla quotidianità, la salute e il benessere psicofisico di bambini, ragazzi e adulti con la SMA (atrofia muscolare spinale) e le distrofie muscolari

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Alcune “osservazioni diaboliche” sulla “cattedra mista” (o “cattedra inclusiva”)

«In riferimento alla “cattedra mista” (o “cattedra inclusiva”) – scrive Salvatore Nocera -, frutto di una recente Proposta di Legge, vorrei proporre una serie di mie perplessità, da “avvocato del diavolo”. Il contraddittorio, infatti, è il sale della democrazia e a chi scrive è stato sempre utile per migliorare le proprie proposte. Se fosse utile nello stesso modo anche per quella Proposta di Legge, spero che gli amici promotori non me ne vogliano per queste mie “osservazioni diaboliche”»

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Inaccettabile escludere dal gioco una bimba con sindrome di Down

«Accogliamo con favore la notizia di quel pronunciamento, ma non vorremmo più sentire storie come questa: ci sembrano appartenere a un passato che dovremmo esserci lasciati alle spalle. Oggi sappiamo quanto sia non solo giusto, ma anche opportuno e arricchente, il gioco condiviso, in un clima di piena inclusione delle diversità»: lo dichiara Gianfranco Salbini, presidente dell’Associazione AIPD, commentando quell’Ordinanza del Tribunale di Nocera Inferiore (Salerno) con la quale è stata condannata per discriminazione una ludoteca che aveva vietato l’ingresso ad una bimba con sindrome di Down

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Per consentire a tutti e tutte di partecipare con consapevolezza

Come già segnalato, la Federazione lombarda LEDHA e la FAND Lombardia hanno indetto per il 16 aprile a Milano una manifestazione volta ad affermare e difendere i diritti delle persone con disabilità e delle loro famiglie, presentando anche, insieme ad altre 19 Associazioni, una piattaforma con una serie di richieste alla Regione Lombardia e al Governo. Per consentire la più ampia partecipazione possibile a tutti e a tutte, proponiamo la traduzione di quella piattaforma in linguaggio “Easy to Read” (“facile da leggere e da comprendere”), curata dagli “autorappresentanti” dell’ANFFAS Nord Milano

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Una targa tattile per il Santuario di San Romedio

Per aumentare l’accessibilità da parte delle persone con disabilità visiva al Santuario di San Romedio, celebre luogo di culto del Trentino, la Cooperativa Sociale AbilNova di Trento e l’Associazione Progresso Ciechi di Borgo Valsugana hanno realizzato una targa tattile che verrà presentata il 6 aprile presso il Santuario stesso

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La condizione socioeconomica delle persone con disabilità in Europa

Un articolo pubblicato da «EuroNews» riporta i dati relativi alla numerosità delle persone con disabilità in 34 Paesi europei (nel 2022 il 27% della popolazione dell’Unione Europea di età superiore ai 16 anni, secondo l’Eurostat), soffermandosi anche su alcuni indicatori socioeconomici. Tra i Paesi considerati vi è anche l’Italia, di cui si rileva tra l’altro un divario occupazionale tra persone con e senza disabilità di 14 punti percentuali e una quota media delle prestazioni per la disabilità sul totale della spesa per la protezione sociale del 5,3% (sotto la media europea, che è del 6,9%)

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