Parcheggi, marciapiedi, servoscala, citofono, ingresso: sono tante le barriere architettoniche presenti presso la sede dell’INPS di Pescara, denunciate ormai da più di due anni da parte dell’Associazione Carrozzine Determinate. Ma come si è risposto a tali denunce pubbliche? A giudicare da quanto recentemente testimoniato dal presidente delle Carrozzine Determinate Claudio Ferrante, nel parlare di quanto da lui vissuto personalmente alla fine di luglio, proprio nulla è stato risolto, anzi, se possibile, la situazione è ulteriormente peggiorata.
«Mi sono recato per un’incombenza personale presso la sede INPS di Pescara – racconta infatti Ferrante – e appena arrivato ho scoperto di dovere urlare dal marciapiede per richiamare l’attenzione dell’usciere, poiché da due anni il citofono continua ad essere rotto! Aiutato dunque da un cittadino che si è recato dalla custode per fare attivare il servoscala, scopro che è troppo piccolo per la mia carrozzina dotata di propulsore e la custode, per altro molto gentile, mi chiede di entrare dal cancello posteriore situato su Via Gobetti. Per arrivare all’ingresso posteriore, però, sono presenti innumerevoli barriere architettoniche sia sotto i portici della sede INPS che sul marciapiede impraticabile a causa dell’asfalto sconnesso e dalle radici degli alberi. E nemmeno l’ingresso secondario è accessibile, a causa di un gradino che mi impedisce l’ingresso in autonomia».
Fin qui all’ingresso, poi arrivano gli interni. «L’ascensore è molto piccolo – prosegue Ferrante – e per entrarci e poter salire in sede sono stato costretto a smontare parte della mia carrozzina, lasciandone i pezzi incustoditi nell’atrio. Arrivato quindi al front office e a causa del notevole tempo trascorso avendone necessità ho chiesto l’indicazione per il bagno accessibile, ma quello riservato alle persone con disabilità era guasto! La gentile custode ha tentato di trovare per me un altro bagno al piano, ma tutti sono risultati inaccessibili in carrozzina. E così, solo dopo diversi minuti sono stato accompagnato con un ascensore al piano superiore alla ricerca di un servizio igienico accessibile, ma nel frattempo non sono più riuscito a contenere la pipì…».
«L’umiliazione, l’imbarazzo e la rabbia provocate da queste situazioni – dice il Presidente delle Carrozzine Determinate -, lo stress psicologico che ne consegue, sono un danno irreparabile per tutte le persone con disabilità costrette a vivere ogni giorno lottando contro queste ignobili ingiustizie. Chiedo allora al Presidente dell’INPS, alle Istituzioni, ai Consiglieri Comunali, al Sindaco di Pescara, all’Assessore alla Disabilità e a tutti i Consiglieri Regionali: cosa state facendo?».
«La nostra Associazione – conclude – ha denunciato pubblicamente questa situazione già da più di due anni e nessuno è intervenuto, nemmeno per far riparare un citofono! Parliamo di una sede istituzionale dove le persone con disabilità si recano quotidianamente anche per essere sottoposte a visite per l’invalidità civile, costrette a subire quotidianamente e in silenzio la discriminazione causata di un’istituzione pubblica inaccessibile! E tutto questo accade a pochi passi dal Palazzo di Città nel disinteresse più totale delle istituzioni e dalla politica!».
Ogni commento a questo punto è decisamente superfluo. (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: carrozzinedeterminate@hotmail.it.
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