Linee Guida per Reti Antiviolenza accessibili

Prodotte nell’àmbito del progetto “Artemisia”, sono state presentate alla Regione Lombardia le “Linee Guida per Reti Antiviolenza accessibili”, documento che ha come obiettivo quello di fornire alle operatrici gli strumenti necessari per semplificare l’accesso di donne e ragazze con disabilità ai Centri Antiviolenza (CAV) e rendere maggiormente fruibili gli spazi per la loro presa in carico, comprese le Case Rifugio
Artemisia Gentileschi, "Autoritratto come allegoria della Pittura" (particolare), (1638-39), Royal Collection Trust, Londra (Foto: Bridgeman/Aci)
Artemisia Gentileschi, “Autoritratto come allegoria della Pittura” (particolare), (1638-39), Royal Collection Trust, Londra (Foto: Bridgeman/Aci). Alla pittrice secentesca si ispira il nome del progetto promosso in Lombardia

Prodotte nell’àmbito del progetto Artemisia (Attraverso reti territoriali emersione di situazioni di violenza), iniziativa di cui Superando si è già occupato in varie occasioni, sono state presentate alla Regione Lombardia le Linee Guida per Reti Antiviolenza accessibili.
Si tratta di «un documento che ha come obiettivo quello di fornire alle operatrici gli strumenti necessari per semplificare l’accesso di donne e ragazze con disabilità ai Centri Antiviolenza (CAV) e rendere maggiormente fruibili gli spazi per la loro presa in carico, comprese le case rifugio. L’obiettivo è quello di realizzare luoghi accessibili e inclusivi, che siano in grado di prendersi cura di tutte le donne, comprese quelle con disabilità», spiegano le Associazioni aderenti al progetto.

Avviato il 3 dicembre 2022 e tuttora in corso, il progetto Artemisia – così nominato in onore di Artemisia Gentileschi (nata nel 1593 e deceduta tra il 1652 e il 1656), la nota pittrice che subì una violenza sessuale a cui reagì facendo processare e condannare il colpevole – è promosso dalle Fondazioni Somaschi, ASPHI (Tecnologie Digitali per migliorare la Qualità di Vita delle Persone con Disabilità) e Centro per la famiglia card. Carlo Maria Martini, insieme alla LEDHA (la Lega per i Diritti delle Persone con Disabilità che costituisce la componente lombarda della FISH-Federazione Italiana per i Diritti delle Persone con Disabilità e Famiglie) e al CEAS (Centro Ambrosiano di Solidarietà).
Ideata per favorire l’emersione e la presa in carico delle donne e delle ragazze vittime di violenza, l’iniziativa ha portato al coinvolgimento delle reti territoriali antiviolenza di Milano, Melzo, Rho, Rozzano, San Donato Milanese, Legnano e Cinisello Balsamo.

È Chiara Sainaghi, responsabile del Centro Antiviolenza della Fondazione Somaschi, a indicare le motivazioni che hanno portato alla realizzazione delle Linee Guida: «Poter estendere il sistema di supporto a tutte le donne che subiscono violenza, a prescindere dalle loro condizioni o dalle loro abilità, è uno scenario che da oggi inizia a potersi concretizzare. E questo per noi è un primo motivo di soddisfazione».

Le Linee Guida rappresentano una prima risposta a un problema concreto e molto pressante: sul territorio nazionale e regionale, infatti, i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio sono spesso inaccessibili alle persone con disabilità motoria e sensoriale. «Il nostro auspicio è che la Regione Lombardia possa sostenere, rafforzare e ampliare le azioni di supporto alle vittime di violenza attraverso la diffusione delle Linee Guida a tutte le Reti antiviolenza presenti nel territorio regionale – commenta Laura Abet, responsabile del Centro Antidiscriminazione Franco Bomprezzi della LEDHA -. Crediamo che un intervento coordinato e strutturato a livello regionale possa migliorare l’efficacia degli interventi di supporto, garantendo una maggiore uniformità e qualità dei servizi offerti. La collaborazione della Regione, attraverso la diffusione di queste linee di indirizzo, sarà determinante per l’attuazione di un sistema di protezione e aiuto ancora più capillare e accessibile per tutte le vittime di violenza».

Le Linee Guida sono rivolte alle Associazioni e agli Enti che gestiscono Centri Antiviolenza e Case Rifugio. Contengono molte indicazioni utili per rendere accessibili e fruibili alle donne e alle ragazze con disabilità le loro strutture. Ad esempio, sugli accorgimenti da adottare per superare le barriere architettoniche per chi si sposta in sedia a rotelle e che deve accedere ai locali di un Centro Antiviolenza per una consulenza.
Ma l’accessibilità non riguarda solo il superamento dei gradini. Significa anche garantire l’accesso alle informazioni (realizzando, ad esempio, testi in formato Easy to Read, “facile da leggere e da comprendere”), ai siti internet e ai canali di comunicazione tra le potenziali vittime e le operatrici del Centro Antiviolenza, permettendo così alle persone con disabilità sensoriale di utilizzarli in autonomia.
Per questo motivo le Linee Guida illustrano gli strumenti digitali attualmente disponibili per favorire la comunicazione con le donne con disabilità cognitiva. Nell’esperienza del progetto Artemisia, ad esempio, sono state costruite delle tabelle di comunicazione semplificata analogica (attraverso disegni e immagini), che sono poi state inserite in tabelle di comunicazione digitali presenti su tablet che le operatrici hanno iniziato a utilizzare.
Infine, all’interno delle Linee Guida è stato inserito anche un questionario di autovalutazione che può essere utilizzato dalle operatrici del singolo Centro Antiviolenza per verificare l’accessibilità della struttura, registrando la presenza o meno di barriere architettoniche, di segnaletica interna e di bagni accessibili. Uno strumento utile da cui partire per valutare quali interventi mettere in atto.
Le Linee Guida diventeranno liberamente fruibili alla fine del progetto Artemisia, prevista per il prossimo mese di maggio. (Simona Lancioni)

Il presente contributo è già apparso nel sito di Informare un’h-Centro Gabriele e Lorenzo Giuntinelli di Peccioli (Pisa) e viene qui ripreso, con alcuni riadattamenti dovuti al diverso contenitore, per gentile concessione. Suggeriamo anche, nel medesimo sito di Informare un’h, la consultazione di Linee guida per accogliere donne con disabilità vittime di violenza (repertorio – 2024), nonché delle Sezioni dedicate alla Violenza nei confronti delle donne con disabilità e a Donne con disabilità.
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