Quaranta minuti di attesa dell’assistenza per persone a mobilità ridotta, ignorato e dimenticato da tutti, insieme agli anziani genitori, con l’urgenza fisiologica di recarsi in bagno, senza alcuna informazione né attenzione, nell’assoluto silenzio e disinteresse generale: è capitato a Dario Siciliano, garante dei diritti delle persone con disabilità di San Vito dei Normanni (Brindisi), che scrive: «Non è stato un semplice disservizio, ma una violazione di diritti e anche un’umiliazione»
La scorsa settimana, presso l’Aeroporto Falcone-Borsellino di Palermo, ho vissuto un episodio che non esito a definire vergognoso. Mi trovavo infatti in partenza con il volo Ryanair FR8972 diretto a Brindisi. Come previsto dalle procedure, mi sono recato per tempo all’esterno dell’aeroporto per richiedere l’assistenza per persone a mobilità ridotta, utilizzando l’apposito totem, collocato davanti all’ultimo ingresso del piano partenze. Ero in sedia a rotelle, accompagnato da mio padre e mia madre, entrambi settantenni.
Ebbene, nonostante la mia chiamata e i successivi, ripetuti solleciti rivolti anche al personale che transitava lì davanti, nessuno si è presentato prima di ben 40 minuti. Quaranta minuti di attesa ignorati e dimenticati da tutti, con l’urgenza fisiologica di recarmi in bagno, senza alcuna informazione né attenzione, nell’assoluto silenzio e disinteresse generale.
Non si tratta di un semplice disservizio: questo è abbandono istituzionale, violazione di diritti, ed è un’umiliazione, quella che ho provato io.
Ricordo che l’articolo 3 della Legge 67/06 (Misure per la tutela giudiziaria delle persone con disabilità vittime di discriminazioni) tutela le persone con disabilità da ogni forma di discriminazione diretta e indiretta, obbligando enti pubblici e soggetti privati a garantire parità di trattamento. La mancata assistenza tempestiva in un aeroporto non è soltanto un disservizio: è una discriminazione fondata sulla condizione personale, rilevante ai fini di legge.
Inoltre, il Regolamento (CE) n. 1107/2006 obbliga tutti gli aeroporti dell’Unione Europea a garantire gratuitamente e con tempestività i servizi di assistenza alle persone a mobilità ridotta. Non è quindi un favore, ma un diritto garantito. Quel giorno, davanti ai miei occhi, questo diritto è stato ignorato.
È inconcepibile che nel 2025 un cittadino con disabilità venga trattato come un ostacolo logistico, lasciato ad aspettare per quaranta minuti in una condizione di evidente disagio, mentre il personale aeroportuale passava davanti con indifferenza. Non si può tollerare che i diritti delle persone con disabilità spesso continuino a dipendere dalla fortuna del momento o dalla sensibilità del singolo operatore. La dignità non è negoziabile.
Mi auguro pertanto che a questa segnalazione seguano risposte concrete e non comunicati di circostanza. Il nostro Paese, e la Sicilia in particolare, non possono permettersi di ignorare chi è più fragile.
*Garante dei diritti delle persone con disabilità di San Vito dei Normanni (Brindisi).
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