Rendere il mare accessibile a tutti e tutte, promuovendo inclusione e solidarietà sulle spiagge italiane: sono gli obiettivi di “Ombra Sociale”, progetto nato in Salento, che si propone appunto di trasformare le spiagge in spazi realmente aperti a tutti e tutte, con particolare attenzione a persone con disabilità, famiglie in difficoltà, anziani e soggetti fragili, attraverso azioni concrete e sinergie tra pubblico, privato e Terzo Settore. Vediamo come

Rendere il mare accessibile a tutti e tutte, promuovendo inclusione e solidarietà sulle spiagge italiane: sono gli obiettivi di Ombra Sociale, progetto nato in Salento, che si propone appunto di trasformare le spiagge in spazi realmente aperti a tutti e tutte, con particolare attenzione a persone con disabilità, famiglie in difficoltà, anziani e soggetti fragili, attraverso azioni concrete e sinergie tra pubblico, privato e Terzo Settore. Il tutto inserito in un più ampio percorso di valorizzazione del territorio, volto a coniugare turismo, diritti e ambiente.
«Ombra Sociale – spiegano i promotori – nasce dall’idea semplice, ma potente, di garantire a tutti, nessuno escluso, il diritto di vivere il mare. L’ispirazione è arrivata osservando come per molte persone — persone anziane, famiglie fragili, persone con disabilità, migranti, persone senza fissa dimora — anche una giornata al mare possa diventare un privilegio irraggiungibile. Da qui, abbiamo deciso di creare un progetto che unisse stabilimenti balneari, istituzioni, terzo settore e cittadini in un’unica rete solidale».
«Si tratta – viene spiegato ancora – di un’azione concreta e simbolica: gli stabilimenti balneari che aderiscono al progetto si impegnano infatti a offrire un posto all’ombra, attrezzato e accessibile, a chi ne abbia bisogno. Ma non si tratta solo di uno spazio fisico: è uno spazio di dignità, accoglienza e inclusione. L’“ombra” è il gesto simbolico che protegge e accoglie chiunque si trovi in una situazione di fragilità sociale o economica. Collaboriamo con associazioni del territorio, servizi sociali, parrocchie e centri di accoglienza per individuare i beneficiari e garantire un accesso organizzato e rispettoso».
Gli stabilimenti balneari, dunque, ricevono il materiale informativo, un bollino di riconoscimento ufficiale e supporto per gestire al meglio le presenze. Inoltre, vengono inseriti nella mappa interattiva del progetto e coinvolti nelle campagne di comunicazione e promozione sociale, ottenendo in tal modo non solo visibilità a livello nazionale e riconoscimento pubblico per il loro impegno sociale, mediante la piattaforma ufficiale e i canali di comunicazione del progetto, ma diventando protagonisti attivi di una iniziativa sociale concreta volta alla promozione di un modello più equo, che vede convivere le stesse imprese balneari con il principio di accessibilità.
«Questa – sottolineano ancora i promotori – è un’iniziativa di comunità: le istituzioni locali, infatti, possono patrocinarla, sostenerla logisticamente e promuoverla, pur ricordando che il nostro cuore operativo è dato dal volontariato, con tante associazioni che ci aiutano tramite l’accompagnamento, la comunicazione, la sensibilizzazione e l’assistenza ai beneficiari. Siamo inoltre già in contatto con diverse amministrazioni comunali, università, fondazioni e reti associative, se è vero che la prima fase del progetto parte in Salento, ma l’obiettivo è quello di portare Ombra Sociale in tutta Italia, raggiungendo almeno 100 stabilimenti aderenti in tutto il Paese entro il prossimo anno. A lungo termine, poi, vorremmo che il progetto diventasse una buona prassi nazionale, riconosciuta a livello istituzionale e replicabile anche in altri contesti, quali parchi pubblici, manifestazioni culturali, spazi urbani. L’inclusione, infatti, non deve essere un’eccezione, ma una regola».
Proprio nei giorni scorsi, tra l’altro, ossia il 21 e 22 agosto a Rivabella di Gallipoli (Lecce), nell’àmbito di Ombra Sociale, ha avuto grande successo la mini-rassegna Cinema in spiaggia, affiancata dal concorso fotografico Il mare è di tutti, con un omaggio, tra l’altro, al maestro Gianni Berengo Gardin, recentemente scomparso (di tale evento si legga l’ampio resoconto a questo link). (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Claudia Erba (comunicati.erba@gmail.com).
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