Psicologa, 34 anni, Danila Faiola è in possesso di tutti i requisiti culturali e professionali necessari ad un concorso indetto dalla Provincia di Latina (categoria D3), ma nonostante ciò è stata esclusa dalla partecipazione, per la mancanza di un requisito previsto dal bando: il possesso della patente di guida categoria B. Danila infatti è ipovedente e pur avendo segnalato di usufruire del servizio civile ad personam per l’accompagnamento dei ciechi a scopi professionali, la risposta è stata ugualmente negativa.
Il caso, dunque, è stato portato dall’interessata davanti al giudice Guido Marcelli, che dopo avere ascoltato le ragioni espresse dagli avvocati delle parti, dovrà decidere se l’Amministrazione Provinciale stia adottando o meno un comportamento discriminatorio nei confronti della giovane psicologa.
Il legale di quest’ultima, Antonio Notarfonso, ritiene «del tutto inspiegabile, nel bando di concorso, che la patente di guida sia un requisito essenziale, visto che per la natura dell’attività lavorativa di psicologo o per il contesto in cui tale attività dev’essere esercitata, essa non è per nulla necessaria».
Dal canto suo, Ilde Coluzzi, avvocato rappresentante della Provincia, ha affermato invece che «la patente di guida è necessaria allo svolgimento della professione di psicologo, nonostante questa sia di alto profilo, in quanto si richiedono frequenti spostamenti presso enti e uffici collegati con l’Amministrazione».
«Né – ha aggiunto Coluzzi – è sufficiente a garantire lo svolgimento della mansione il fatto che si possa godere del servizio personale di autista».
In attesa comunque della decisione del giudice, Danila Faiola non si arrende di certo, “rilanciando” anzi la propria azione presso il Ministero per i Diritti e le Pari Opportunità, mentre sembra che anche l’UIC (Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti) stia preparando un proprio intervento.
Non mancheremo naturalmente di seguire gli sviluppi di questa vicenda.
(S.B.)