Com’è ben noto, le città italiane non possono essere certo considerate a misura di disabile. Scale, marciapiedi sconnessi, mezzi pubblici non sempre dotati delle strutture idonee perché tutti possano accedervi, stazioni senza ascensori o ascensori che non sempre funzionano: sono solo alcuni esempi di ciò che rende gli spostamenti di un disabile molto simili a un vero e proprio percorso a ostacoli.
In ambito comunitario, l’Italia non è certo tra le nazioni che si sono segnalate per l’attenzione all’accessibilità delle proprie città. La Commissione Europea, ad esempio, ha istituito nel 2010 uno specifico riconoscimento, l’Access City Award [se ne legga ampiamente anche nel nostro giornale, N.d.R.], che premia la città ritenuta nella sua globalità la più accessibile sul territorio della Comunità.
L’iniziativa non vuole solo premiare i più meritevoli, ma intende essere d’ispirazione per tutti e, soprattutto, condividere azioni innovative e buone pratiche. A parte poi le città vincitrici – la spagnola Avila nel 2010, l’austriaca Salisburgo nel 2011 e la tedesca Berlino nel 2012 -, ogni anno diverse città ricevono una menzione speciale per iniziative specifiche correlate all’accessibilità. Ma nessuna città italiana figura in questa lista positiva*.
«Proprio partendo da queste considerazioni è nato il Progetto A Ruota Libera», presentato nei giorni scorsi a Firenze [se ne legga anche nel nostro giornale, N.d.R.], come dichiara Gianfranco Conti, direttore generale della Fondazione Cesare Serono, promotrice e finanziatrice dell’iniziativa. «La Fondazione Cesare Serono – spiega ancora Conti – organizzazione senza fini di lucro, da anni si occupa di persone con disabilità, dei loro diritti e della loro qualità di vita. Le barriere architettoniche sono da sempre uno dei peggiori nemici per coloro che si muovono con difficoltà. Inoltre, sono un ostacolo che si frappone tra un disabile e le infinite bellezze delle nostre città d’arte. Abbiamo pensato di combinare mobilità, turismo e arte».
A ruota libera, dunque, si prefigge essenzialmente tre obiettivi. Fare cultura, ovvero fare in modo che le Istituzioni si occupino sempre più del problema, anche in considerazione del fatto che le barriere sono un importante indicatore della sensibilità e del grado di civiltà delle Pubbliche Istituzioni. Proprio in considerazione del fatto che le barriere sono un problema irrisolto, è necessario “importare” il know how da quei Paesi che rispetto all’Italia sono almeno un passo avanti. Da ultimo, ma non ultimo, verranno messe a punto e pubblicate delle guide che suggeriranno per le città d’arte italiane degli itinerari a misura di disabile.
Se comunque la Fondazione Cesare Serono è la promotrice e la finanziatrice del progetto, Pierluca Rossi ne è il principale interprete. Dopo avere infatti girato il mondo per più di vent’anni con la videocamera in mano, realizzando documentari e reportage per i principali canali televisivi e/o riviste, Rossi è stato colpito dalla sclerosi multipla che in pochi anni lo ha costretto in carrozzina. Non si è tuttavia abbattuto e ha continuato a fare il suo mestiere, ovviamente con un’ottica e una sensibilità diverse. «Dopo anni passati a combattere la mia malattia – dice lui stesso – che mi ha spesso confinato in casa, ho capito che a tutti quelli che sono in una sedia a rotelle servivano una motivazione e uno strumento. La motivazione sono le bellezze di cui l’Italia è ricca, e lo strumento sono i nostri itinerari che permetteranno a quelli come me di apprezzarle in tutta sicurezza».
Le guide con i percorsi a dimensione di persona con disabilità saranno dunque il primo importante tassello del progetto. Per questo sono stati identificati, misurati e descritti due itinerari che, percorsi a piedi, non presentano ostacoli per i disabili. Essi congiungono complessivamente ventidue tra i maggiori punti d’interesse storico, artistico e culturale di Firenze, dalla Galleria degli Uffizi alla Chiesa di Santo Spirito, da Santa Maria Novella al Duomo. Gli itinerari, inoltre, comprendono anche suggerimenti su dove mangiare, bere o forniscono informazioni su servizi utili per chi viaggia (toilette, bancomat, farmacie ecc.), sempre dal punto di vista del disabile.
Valutare l’accessibilità di una struttura, per altro, è l’aspetto più delicato e il rischio di scivolare nella soggettività è sempre in agguato. Per risolvere questo problema, ci si è affidati al contributo di Village 4 All (V4A), il noto marchio di qualità del turismo accessibile, che ha messo a disposizione della Fondazione Cesare Serono la metodica V4AInside.
«Affianchiamo con entusiasmo il progetto A Ruota Libera – afferma Roberto Vitali, fondatore e presidente di Village for all – perché perfettamente in linea con il nostro motto, che è semplicemente A ciascuno la sua vacanza. Il metodo da noi creato – V4AInside – costituisce un’innovazione tecnologica e organizzativa nel processo di raccolta ed elaborazione dei dati relativi all’accessibilità delle strutture».
Per quanto riguarda poi la pubblicazione delle guide con i percorsi, essa sarà curata dalla casa editrice Polaris, che farà nascere una nuova collana appositamente per questo progetto, dal titolo “Itinerari accessibili: istruzioni per l’uso”. Dopo Firenze, sono in programma Lecce e Verona, quindi Milano, anche in previsione dell’Expo 2015 e via via tutte le più importanti città d’arte italiane.
«Vorrei citare anche i rappresentanti del Comune di Berlino – conclude Gianfranco Conti – che ci hanno ospitato in aprile, mettendo a nostra completa disposizione la loro competenza e umanità. Ci hanno infatti permesso di visitare, studiare e filmare quanto da loro fatto e che ha giustificato l’assegnazione del premio della Commissione Europea, come città più accogliente in ambito comunitario per il 2012. Si è trattato di un’esperienza unica che ci sarà di grande aiuto in Italia».
Altre trasferte internazionali sono del resto in programma, per comprendere quale sia la strada più giusta per stare al passo dei Paesi più avanzati nel settore. Prossime tappe, in tal senso, Salisburgo e Avila, le altre città, come detto, premiate dalla Commissione Europea rispettivamente nel 2011 e nel 2010.
Da ricordare infine che A Ruota Libera è interamente finanziato dalla Fondazione Cesare Serono, ma sono stati in molti i sostenitori che hanno fornito il loro supporto, ovvero Fiat (autovetture attrezzate per disabili), Olmedo (allestimenti auto), Canon (attrezzature per riprese), Toshiba (hardware), Homelidays (soggiorni nelle città d’arte), ProMedicare (carrozzine e in particolare quella studiata espressamente per Pierluca Rossi) e Avid (software per il montaggio).
*A proposito dell’Access City Award, iniziativa per altro assai apprezzabile, riteniamo comunque opportuno segnalare le riserve espresse anche su queste pagine ad esempio da Giulio Nardone, presidente dell’ADV (Associazione Disabili Visivi), che nell’articolo intitolato Va premiata anche l’accessibilità percettiva, si è soffermato sulla totale “dimenticanza”, nei requisiti richiesti per il Premio, degli ausili tattili per le persone non vedenti e ipovedenti, ciò che «rischia di rafforzare – ha scritto Nardone – l’erroneo concetto che dove si può entrare in sedia a ruote, lì vi sia l’accessibilità». L’auspicio, quindi, è che il Progetto A Ruota Libera stia invece tenendo conto, nel suo svolgimento, anche dell’importanza delle barriere percettive e non solo di quelle riguardanti la disabilità motoria.
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