Una Mozione alla Camera contro quel blocco delle assunzioni

Si tratta di quel provvedimento - che tante proteste ha già causato - conseguente a un Parere del Dipartimento della Funzione Pubblica, che ha sostanzialmente bloccato, nella Pubblica Amministrazione, le assunzioni delle cosiddette “categorie protette”, previste dalla Legge 68/99. La deputata Giulia Di Vita ne chiede al Governo la sospensione, con una mozione presentata alla Camera
Giulia Di Vita
Giulia Di Vita, deputata del Movimento 5 Stelle, che ha presentato la Mozione alla Camera

«Evitare qualsiasi atto che preveda o consenta la sospensione degli obblighi di assunzione per le Pubbliche Amministrazioni di persone con disabilità, di cui alla Legge 68/99 [“Norme per il diritto al lavoro dei disabili”, N.d.R.], anche nei casi di soprannumerarietà, a partire dal ritiro della Nota, 22 maggio 2013 n 23580, del Dipartimento della Funzione Pubblica».
Lo si legge nel il testo della Mozione presentata alla Camera dalla deputata Giulia Di Vita, componente della XII Commissione Affari Sociali, con la quale si chiede al Governo di impegnarsi per risolvere al meglio una questione sulla quale – come avevamo riferito – vi era stata nei giorni scorsi anche una manifestazione di protesta in Piazza Montecitorio a Roma, indetta dal Comitato Genitori Giovani Disabili Psichici e dall’Ufficio Politiche per la Disabilità della CGIL.

«Non può una semplice nota del Dipartimento della Funzione Pubblica, interpellata tra l’altro dall’INPS – scrive ancora De Vita nel testo della Mozione -, andare palesemente contro una Legge dello Stato, ovvero la 68/99, che istituisce proprio l’obbligo di assunzione. Si tratta di un grave attacco ai diritti fin qui conseguiti e il segno della spasmodica ricerca di tagli, che finiscono sempre con il danneggiare le fasce più deboli della popolazione piuttosto che proteggerle».
«Tra l’altro – conclude la parlamentare – la Corte di Giustizia Europea ha già bocciato l’Italia proprio per le insufficienti misure adottate circa l’inserimento lavorativo delle persone disabili: un passo più falso di questo non poteva proprio essere fatto. Invitiamo pertanto il Governo ad attivarsi per la revoca della sospensione, chiarendo inoltre le responsabilità del caso». (S.B.)

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