Perché la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità entri in vigore occorre la sua ratifica da parte di almeno venti Stati. Il nostro sito ha tenuto aggiornati i propri lettori sul progressivo accumulo delle ratifiche. Il 4 marzo scorso eravamo giunti a quota diciassette e ora, all’inizio di aprile 2008, possiamo proclamare raggiunto il traguardo delle venti firme! Infatti, con l’adesione di Giordania, Tunisia ed Ecuador, la Convenzione può realizzare l’obiettivo già ottenuto dal suo Protocollo Opzionale al quale ne bastavano solo dieci: quello dell’entrata in vigore formale.
Grazie dunque a Giordania, Tunisia, Ecuador, Guinea, Giamaica, Ungheria, Panama, Croazia, Cuba, Gabon, India, Bangladesh, Sudafrica, Spagna, Namibia, Nicaragua, El Salvador, Messico, Perù e San Marino, possiamo cominciare a contare i trenta giorni tecnici che devono passare dall’ultima firma all’ufficializzazione dell’entrata in vigore. Da allora, i singoli Stati aderenti saranno chiamati ad adeguare la propria legislazione interna ai dettami della Costituzione, e saranno ammessi i ricorsi da parte dei singoli, qualora la normativa nazionale presenti delle incongruenze. Da qui ad almeno sei mesi, inoltre, si svolgerà la Conferenza degli Stati Parte, con l’elezione dei dodici membri del Comitato sui Diritti Umani delle Persone con Disabilità. Al Comitato sarà assegnato il compito di esaminare i Rapporti redatti dai singoli Paesi, che verranno presentati dopo due anni e poi a scadenza quadriennale.
In Italia, intanto, le elezioni politiche del prossimo 13 e 14 aprile 2008 mettono tutto a tacere e occorrerà aspettare l’insediamento del nuovo Governo prima di poter prendere in considerazione, anche da parte del nostro Paese, la ratifica dell’importante documento ONU. (B.P.)