C’erano Parma e Trieste, quest’anno, fra le trentatré città europee selezionate per l’ultima fase del quarto Access City Award, riconoscimento annuale destinato ai centri con almeno 50.000 abitanti, che maggiormente si impegnano per fornire un ambiente accessibile a tutti e in particolar modo alle persone con disabilità e agli anziani. Né la città emiliana né quella giuliana, però, hanno poi superato l’ulteriore selezione finale, che ha portato a restringere a sette il lotto delle candidate (Belfast, Regno Unito; Burgos, Spagna; Dresda, Germania; Göteborg, Svezia; Grenoble, Francia; Malaga, Spagna; Poznan, Polonia), a una delle quali verrà assegnato il 3 dicembre il primo premio a Bruxelles, durante la Conferenza Turismo accessibile in Europa, in occasione della Giornata Europea delle Persone con Disabilità.
Nemmeno in questo 2013, quindi, come avevamo segnalato l’estate scorsa, presentando l’iniziativa, una città italiana potrà ricevere questo riconoscimento, che negli anni scorsi è andato, lo ricordiamo, ad Ávila (Spagna), Salisburgo (Austria) e Berlino (Germania).
L’Access CityAward è un’iniziativa della Commissione Europea in partnership con l’EDF (European Disability Forum), nata allo scopo di dare visibilità e di premiare quelle città che abbiano preso iniziative esemplari, per migliorare l’accessibilità nell’ambiente urbano alle persone con disabilità, e in un contesto di popolazione in età sempre più avanzata. E del resto, in linea con la Convenzione ONU sui Diritti per le Persone con Disabilità, l’accessibilità è anche uno dei pilastri della Strategia dell’Unione Europea sulla Disabilità 2010-2020, che mira a creare un’Europa senza barriere per tutti.
In particolare, il premio viene conferito a chi abbia effettivamente migliorato l’accessibilità in aspetti fondamentali della vita, con un approccio coerente a quattro aree tematiche, vale a dire l’ambiente urbano e gli spazi pubblici, il trasporto e le relative infrastrutture, l’informazione e la comunicazione (incluse le nuove tecnologie), le strutture pubbliche e i servizi.
La giuria – che assegna un premio anche alla seconda e terza classificata e che decreta una menzione speciale a un’altra località – dà particolare peso alla coerenza e sistematicità nell’attuare azioni rivolte all’accessibilità di beni, servizi e infrastrutture, oltreché valutare con attenzione il coinvolgimento attivo delle persone con disabilità e delle organizzazioni che le rappresentano nella pianificazione e nell’attuazione delle politiche di accessibilità.
Sull’iniziativa, per altro, avevamo dato spazio anche alcune critiche, rispetto ai criteri di giudizio adottati dall’Access CityAward, provenienti da Giulio Nardone, presidente dell’ADV (Associazione Disabili Visivi), a nome delle persone con disabilità sensoriali.
«Saremmo grati alla componente italiana del Concorso – aveva scritto in particolare Nardone -, se suggerisse che nel prossimo bando europeo si facesse espresso riferimento agli ausili per la disabilità visiva, come requisiti per la valutazione positiva dei progetti. In mancanza di ciò, si continueranno ad attribuire premi che rafforzano l’erroneo concetto che dove può entrare agevolmente una sedia a ruote, lì sono eliminate le barriere architettoniche, dimenticando completamente quelle che si chiamano “barriere percettive”». (S.B.)
Per ulteriori informazioni e approfondimenti: Ufficio di Coordinamento Italiano dell’Access City Award, italy@accesscityaward.eu.
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