Stop ai tagli sulla sanità pubblica

Arrivano le prime reazioni alle voci secondo cui la spending review del Governo potrebbe prevedere altri tagli alla spesa sanitaria. «Aggiungere ai 30 miliardi di tagli già effettuati negli scorsi anni sulla sanità un ulteriore 3% - dichiarano ad esempio Vera Lamonica e Stefano Cecconi della CGIL, secondo i quali le smentite del Governo non sono affatto rassicuranti - è assolutamente insostenibile»

Mano che con una forbice taglia la parola Sanità«Aggiungere ai 30 miliardi di tagli già effettuati negli scorsi anni sulla sanità un ulteriore 3% è assolutamente insostenibile. Una scelta di questo tipo equivarrebbe alla decisione di non assicurare più i Livelli Essenziali di Assistenza, come per altro già avviene in alcune Regioni».
È questo il commento “a caldo” di Vera Lamonica, segretario confederale della CGIL e di Stefano Cecconi – che nella medesima organizzazione è il responsabile delle Politiche della Salute -, di fronte alle notizie di questi giorni riguardanti eventuali, ulteriori tagli alla spesa sanitaria che potrebbero rientrare nella spending review (revisione della spesa pubblica) decisa dal Governo.

«Come sostiene la Conferenza delle Regioni – continuano i dirigenti sindacali – un intervento di tali proporzioni azzererebbe di fatto il nuovo Patto per la Salute* firmato recentemente e in tal senso la smentita dell’Esecutivo non è propriamente una smentita e quindi non ci rassicura affatto». Da fonti del Governo, infatti, sono filtrate nelle ore scorse dichiarazioni di tono rassicurante, quali «nessuno vuole tagliare la sanità, ma nessuno vuole gli sprechi», che tuttavia, come detto, non sembrano affatto rassicurare gli esponenti della CGIL.
«Gli sprechi e le inefficienze ci sono – concludono Lamonica e Cecconi -, spesso sono frutto di corruzione e malgoverno e vanno combattuti con decisione. Le risorse così recuperate, però, vanno restituite ai cittadini, con più servizi e meno ticket».

Proprio in questi giorni, tra l’altro, come avevamo a suo tempo riferito, la CGIL ha fatto partire la propria campagna di mobilitazione denominata Salviamo la Salute, per mettere fine alla stagione dei tagli, rilanciando al tempo stesso il sistema di welfare sociale e sanitario pubblico e universale. In tal senso, fino al mese di giugno del 2015 sono previste varie mobilitazioni e iniziative, in diverse parti d’Italia. Alla base di tutto, cinque proposte: abolizione dei ticket, lotta alla corruzione, salute semplice e veloce, assistenza socio sanitaria sulle ventiquattr’ore con le Case della Salute, qualità del lavoro è qualità dei servizi. (S.B.)

*Il Patto per la Salute – del quale in questi mesi è stato definito quello per il 2014-2016 – è un accordo finanziario e programmatico tra il Governo e le Regioni, di valenza triennale, in merito alla spesa e alla programmazione del Servizio Sanitario Nazionale, finalizzato a migliorare la qualità dei servizi, a promuovere l’appropriatezza delle prestazioni e a garantire l’unitarietà del sistema.

Per ulteriori informazioni e approfondimenti: ufficiostampa@cgil.it.

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