Tra i numerosi (davvero tanti) messaggi di solidarietà e vicinanza a Nunzia Coppedé, presidente della FISH Calabria (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap) e alla Comunità Progetto Sud di Lamezia Terme (Catanzaro), vittime nei giorni scorsi di un atto che il presidente della stessa Comunità don Giacomo Panizza ha definito «un attentato e non un semplice avvertimento», riteniamo particolarmente interessante quello ricevuto dal Forum Salute Mentale della Calabria, che oltre ad agire nella stessa Regione, focalizza nel migliore dei modi una serie di questioni fondamentali legate a questa grave vicenda.
Nella notte fra il 2 e il 3 novembre, un attentato vile e di pretto stampo mafioso è stato messo in atto contro la Comunità Progetto Sud di Via Conforti a Lamezia Terme, dove vivono e operano persone appartenenti all’Associazione omonima. Per puro caso il gesto non ha avuto conseguenze drammatiche: sono stati manomessi i freni di due autovetture, quella di Nunzia Coppedé, la presidente della FISH Calabria, e quella di un ragazzo che abita nella comunità.
Il gesto non è stato rivendicato e questo rende il tutto ancora più oscuro; di certo si è voluto colpire l’impegno di tutto il gruppo dell’Associazione Progetto Sud che da anni è rivolto contro la malavita organizzata e a favore dei diritti dei più deboli: da un centro diurno a comunità di accoglienza a cooperative di servizi, il lavoro si articola in modo continuo e trasparente in un territorio dove non esistono servizi e il malaffare nel socio sanitario è notizia quotidiana!
Di fronte a questo episodio il Forum Salute Mentale della Calabria – mentre esprime solidarietà e vicinanza a Giacomo Panizza, presidente dell’associazione, a Nunzia Coppedè e a tutte le persone di Progetto Sud – denuncia il colpevole silenzio di alcune Istituzioni e alcuni organi di stampa, locali e nazionali, sintomo di un’assuefazione a comportamenti violenti e intimidatori che rischia di diventare connivenza se non, in alcuni casi, colpevole complicità.
Chiediamo alle Istituzioni un impegno concreto in un’azione che permetta di far luce su quanto accaduto la scorsa settimana in Via Conforti, individuando gli esecutori e i mandanti di una simile vigliaccata. Colpire Progetto Sud è colpire tutte le persone oneste impegnate nel riscatto di una terra e di una comunità civile che non vuole, non deve più subire la violenza e l’arroganza di chi non ha mai il coraggio delle proprie azioni e sulla paura e l’intimidazione dei “senza diritti” costruisce il proprio potere economico e sociale.
A queste esperienze tutti e tutte dobbiamo tanto: trasparenza, coerenza ed etica è la cornice del lavoro di Progetto Sud e questo infonde in ciascuno e ciascuna una forza e un’autoconsapevolezza che non si lascia abbattere né, tantomeno, fermare. Trasparenza, coerenza ed etica devono informare l’impegno dei politici locali e della stampa in un’azione di riconoscimento del lavoro di Progetto Sud non di facciata, ma concreta e quotidiana.
Soltanto se la pratica di Progetto Sud diviene pratica diffusa dei politici, degli operatori e delle operatrici del sociale e del sanitario, la Calabria potrà finalmente vivere in condizioni di normalità e di benessere per tutti e tutte!
*Forum Salute Mentale della Calabria.