Per noi maggiore amica è la dignità delle persone con disabilità

di Giorgio Genta*
Non solo si può e si deve difendere la dignità della persona umana senza negare la libertà di diffusione delle idee, ma anzi i due concetti dovrebbero essere complementari. Una riflessione suggerita dalla recente condanna ai responsabili di Google, per aver mantenuto in rete quel video del 2006 incentrato sulle angherie subite da un ragazzo con disabilità

Busto di PlatoneSenza scomodare Platone (Amicus Plato, sed magis amica veritas: «Mi è amico Platone, ma mi è più amica la verità»), considerato purtroppo per lui meno amichevole della verità (ma da filosofo avrà certo capito!), il quesito resta notevole: è stato un atto di giustizia condannare i dirigenti di Google per quel tristemente celebre filmato di angherie a un ragazzo con disabilità? Oppure era meglio fermarsi alla condanna degli autori “materiali” del video e salvare la libertà della rete, insidiata da mille interessi politici e commerciali? Ma quale libertà? Anche quella di farsi promotrice, con la trasmissione planetaria che le amplifica iperbolicamente, di idee e di azioni aberranti?

Come “famiglie con disabilità” pensiamo si possa difendere la dignità della persona umana senza negare la libertà di diffusione delle idee: i due concetti non sono antitetici, anzi sono complementari.
Basterà ricordare – senza ipocrisie tipicamente commerciali “all’americana” (e qui segnaliamo la recentissima decisione della Corte Suprema USA che, in nome della libertà di contribuzione, ha tolto ogni limite alle sovvenzioni delle corporations e delle lobby alle campagne elettorali) – che i limiti della libertà sono quelli della non-lesione delle altre libertà. Tipico esempio è quello della schiavitù: io non sono libero di avere degli schiavi perché tale mia libertà negherebbe quella di chi verrebbe fatto schiavo. E non sono forse i Paesi che negano l’una ad uccidere prima o poi anche l’altra?

Salviamo dunque la libertà della rete – che a noi serve più che ad altri – ma non la libertà di arricchirsi e di prosperare ad ogni costo:per noi maggiore amica è la dignità delle persone con disabilità!

*Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).

Sulla medesima questione segnaliamo anche – sempre nel nostro sito – il testo intitolato La condanna di Google: il web non è un mondo a parte (Franco Bomprezzi), disponibile cliccando qui.
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