Brutte nuove da Nordest

di Franco Bomprezzi*
Mentre nel Veneto le "Linee Guida per la valutazione e l'assistenza psicologica in area donazione-trapianto", approvate dalla Regione nel marzo del 2009, escludono alcune persone dalla possibilità del trapianto, sulla base della loro disabilità, in Friuli Venezia Giulia, ai cittadini extracomunitari con disabilità non vengono garantiti gli interventi e i servizi del sistema integrato regionale, anche se essi risiedono lì da molto tempo. Norme trascurate dagli organi d'informazione, che fanno a pugni con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e con la nostra Costituzione, rispetto alle quali si spera in un sussulto di dignità e di morale, prima che sia troppo tardi

Matita con la punta spezzataDue notizie agghiaccianti nel giro di pochi giorni mi fanno pensare che qualcosa di grave stia avvenendo a Nordest, fra Friuli e Veneto [Superando se m’è occupato con gli articoli disponibili rispettivamente cliccando qui e qui, N.d.R.]. Terre di grandi vini e di grande civiltà. Terre cattoliche, di sani princìpi, di chiese ampie, di campanili che svettano sulla pianura e si salutano con lo scampanio lieto nei giorni di festa. Terre di lavoratori e di migranti, di grandi poeti, di santi, di medici e di volontari. Terre buone, di gente cordiale e ben disposta, terre di grande storia, terre di frontiera e di laboratorio sociale. Terre nelle quali ho vissuto per quasi trent’anni, sentendomi a mio agio, e incontrando, da persona disabile, quasi sempre positiva accoglienza e amicizia.

Che cosa sta succedendo a Nordest? Il Veneto approva le Linee Guida per la valutazione e l’assistenza psicologica in area donazione-trapianto che escludono categoricamente e senza appello coloro che presentano «danni cerebrali irreversibili» e «ritardo mentale con quoziente di intelligenza inferiore al 50». Goffo il tentativo dell’attuale assessore regionale Luca Coletto di minimizzare e di smentire la norma. Il testo delle Linee Guida, infatti, non ammette discussioni. E addirittura aggiunge specificazioni inquietanti: l’allegato A indica anche i «fattori che, pur non essendo controindicazioni assolute al trapianto, richiedono un’attenta e approfondita valutazione dell’organizzazione psichica del paziente e del sistema socio-familiare in cui è inserito, prima di decidere se sottoporlo o meno all’operazione». Fra queste controindicazioni vengono contemplati, tra gli altri, i «disturbi di personalità», i «disturbi psicotici in fase di remissione», i «disturbi affettivi in atto», i «gravi disturbi nevrotici» e il «ritardo mentale con quoziente di intelligenza inferiore al 70».
A prescindere dal linguaggio apparentemente tecnico, resta da capire chi e come possa valutare seriamente, oggi, il quoziente di intelligenza, un parametro che, per quanto ne so io, vale pochissimo e non ha quasi nulla di scientifico. Una discriminazione dunque, palese e sfacciata, in barba alla Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, e soprattutto lesiva della dignità, dell’identità delle persone con disabilità intellettiva. Un atto grave, che ha trovato scarsa eco nei media, tanto per cambiare.

Seconda brutta notizia da Nordest. In Friuli Venezia Giulia la Regione ha negato l’assistenza a un bimbo con sindrome di Down che vive a Pordenone da otto anni, di origine egiziana. Assistenza, fortunatamente, confermata dal Comune di Pordenone. Motivo dell’esclusione è l’applicazione di una norma, varata dalla Regione, che ha modificato in senso restrittivo la Legge Regionale 6/06 (Sistema integrato di interventi e servizi per la promozione e la tutela dei diritti di cittadinanza sociale), introducendo, meno di un anno fa, questo splendido comma: «Hanno diritto ad accedere agli interventi e ai servizi del sistema integrato tutti i cittadini comunitari residenti in regione da almeno trentasei mesi». Al di fuori di questi requisiti ovviamente restano tutte le famiglie extracomunitarie, anche se residenti in Friuli da tanti anni.
Si tratta di una norma che anch’essa fa a cazzotti con la già citata Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, ma anche con la Costituzione Italiana (già, ammesso che la Costituzione sia ancora un punto di riferimento importante per chi ci governa).
Anche in questo caso le proteste non mancano da parte delle associazioni delle persone con disabilità, a partire dal CoorDown (Coordinamento Nazionale Associazioni delle Persone con Sindrome di Down). Ma sui media poco o niente. Torpore intellettuale, assuefazione al peggio, timore di urtare la sensibilità del popolo del Nordest?

Davvero un vento brutto quello che spira da quelle parti. Proprio perché si tratta di “Regioni-laboratorio”, la questione mi inquieta fortemente. E soprattutto: ho la sensazione che il leghismo deteriore si sia saldato a una religiosità ipocrita e sorda. Il mondo cattolico dov’è finito? Spero in un sussulto di dignità e di morale, prima che sia troppo tardi.

*Testo apparso anche in «FrancaMente», il blog senza barriere di Vita.blog, con il titolo Vento brutto da Nordest.

Sui temi trattati nel presente testo, suggeriamo anche la lettura – sempre nel nostro sito – di: Sono discriminatorie quelle Linee Guida sui trapianti  (Carlo Giacobini) (cliccare qui) e Quella Legge del Friuli Venezia Giulia ha dimenticato le Convenzioni ONU (Sergio Silvestre) (cliccare qui).
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