Insiste il Gruppo Mamme H – comitato nazionale di madri di bambini e ragazzi disabili gravi – e continua «a bussare a tutte le porte per fare sentire la propria voce», così come esplicitamente dichiarato dopo un recente incontro con Alessandra De Marco, dirigente del Ministero delle Pari Opportunità, del quale avevamo riferito nei giorni scorsi (se ne legga cliccando qui). Questa volta il destinatario del loro messaggio è Carlo Giovanardi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Delega alle Politiche per la Famiglia – oltre che al Contrasto delle Tossicodipendenze e al Servizio Civile – cui le Mamme H hanno inviato una lettera aperta, chiedendo maggiore attenzione per le “famiglie con disabilità”.
Gentilissimo Sottosegretario Giovanardi, siamo il Gruppo Mamme H, mamme con figli disabili gravi e gravissimi, presenti in ogni Regione italiana.
Abbiamo letto nei giorni scorsi il suo intervento relativo alla situazione creatasi in un piccolo Comune del Piemonte in cui, a un padre di tre figli che era andato a chiedere una rateizzazione della quota-mensa per la sua bimba che frequenta la scuola primaria, è stato risposto da un consigliere comunale che «avrebbe dovuto usare il preservativo invece di chiedere agevolazioni»…
Al di la dell’infelice risposta – che evitiamo di commentare con la convinzione che purtroppo nemmeno la mamma degli imbecilli “usa precauzioni” – vorremmo evidenziare un altro argomento riferito alla famiglia, di cui lei ha la delega a livello governativo. Vogliamo cioè invitarla anche a una particolare attenzione – utile a evitare abusi e soprusi – nel promuovere, incentivare e finanziare le iniziative atte alla conciliazione dei tempi di lavoro e dei tempi di cura della famiglia, in riferimento alla disabilità.
Tra le nostre famiglie, spesso numerose, vi sono oltre al grande impegno che un figlio con disabilità comporta, anche problematiche finanziarie, organizzative e lavorative; spesso nelle cronache dei quotidiani le famiglie con figli disabili vengono portate alla ribalta per risvolti esistenziali gravi e a volte tragici, e mai sono state rivolte accorate parole di attenzione da parte di chi si occupa delle politiche per la famiglia, come nel caso citato all’inizio della nostra lettera.
Non è abbastanza conosciuta l’impegnativa vita di queste famiglie, immerse in un quotidiano che può essere alienante, su un “pianeta” non preparato a tanta complessità. Si tratta di situazioni che hanno bisogno di maggiore attenzione, di più collaborazione e di maggiori investimenti, affinché questi nuclei familiari possano sentirsi veramente parte di questo mondo e non un mondo a parte.
Noi Mamme H vorremmo poter essere incluse – con le nostre prerogative e la nostra rappresentanza – tra i referenti nelle sedi in cui saranno discusse le politiche sociali familiari dall’8 al 10 novembre prossimi, alla Conferenza Nazionale della Famiglia di Milano. Crediamo infatti che la maturità, la ricchezza di un popolo, la sua evoluzione, la sua creatività, le sue stesse modalità di vita si concretizzino guardando come quel popolo riesce a includere i cittadini – tutti i suoi cittadini – in un contesto di crescita e benessere collettivo, mentre ora non è così: infatti, un’importante categoria di persone è esclusa e noi con loro ci sentiamo escluse e siamo stanche di esserlo.
Per il Gruppo Mamme H:
Marina Cometto, Luciana Gennari, Daniela Guccini, Gabriella La Rovere, Orietta Mariotti, Daniela Mignogna, Sonia Pisani.
Articoli Correlati
- Dopo di noi da creare “durante noi“* L'organizzazione del futuro di una persona con disabilità: quali sono le tutele giuridiche esistenti? In quali ambienti si potrà svolgere la vita di quella persona? E con quali fondi? Un…
- L'integrazione scolastica oggi "Una scuola, tante disabilità: dall'inserimento all'integrazione scolastica degli alunni con disabilità". Questo il titolo dell'approfondita analisi prodotta da Filippo Furioso - docente e giudice onorario del Tribunale dei Minorenni piemontese…
- Perché continua a rimanere valido il principio che il PEI non si può modificare È importante una recente Sentenza prodotta dal TAR del Lazio, riguardante il numero di ore di sostegno a un alunno con disabilità grave, in particolare, secondo l’Osservatorio Scolastico dell’Associazione AIPD,…