Un confortante sole ci ha accompagnato durante i tre giorni a Strasburgo, in occasione dell’Assemblea Generale di ENIL Europa (European Network on Independent Living), terminata il 22 settembre scorso, con un importante incontro organizzato insieme ad alcuni eurodeputati al Parlamento Europeo [dell’Assemblea di Strasburgo si legga anche nel nostro sito cliccando qui, N.d.R.].
Mi sono affacciato con emozione, il primo giorno, nella sala del convegno, per incontrare persone disabili provenienti da tutta Europa (Svezia, Norvegia, Olanda, Inghilterra, Irlanda, Italia, Francia, Spagna, Germania, Belgio, Slovenia, Bulgaria), alcune tra le quali, da oltre vent’anni, combattono per il diritto all’assistenza personale quale chiave per una vita indipendente.
Dall’Italia, eravamo in cinque: Raffaello Belli, già membro del Consiglio di ENIL e dell’Associazione Vita Indipendente (AVI) Toscana, Elisabetta Gasparini e il sottoscritto quali rappresentanti di ENIL Italia, Silvia Cutrera, presidente dell’Agenzia per la Vita Indipendente (AVI) di Roma e Stefania Valesi del Comitato Lombardo per la Vita Indipendente. La condivisione delle proprie idee e conoscenze con tutte queste persone – nel rispetto delle proprie culture e personalità – è stata un’esperienza assolutamente formativa. Denominatore comune la ferrea determinazione e la grande disponibilità nel voler costruire qualcosa, non solo per se stessi bensì per tanti, con empatia e decisione.
Tra i vari importanti argomenti previsti nella scaletta dell’Assemblea, vorrei evidenziare sinteticamente alcuni fondamentali passaggi, come ad esempio il workshop dedicato a illustrare la situazione in ogni nazione europea relativa alla diffusione della personal assistance, con l’impatto conseguente all’introduzione della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità e la legislazione vigente in questo settore.
Si è trattato di un quadro generale necessario per la futura strategia di ENIL, che pone tra i primi obiettivi anche la deistituzionalizzazione delle persone con disabilità, le pari opportunità e appunto una Direttiva Europea che preveda la possibilità di scelta dell’assistenza personale in ogni nazione, all’interno della gamma dei servizi sociali destinati alle persone con disabilità.
Queste le linee di intervento fortemente ribadite anche durante il citato incontro del 22 settembre al Parlamento Europeo, alla presenza di Adam Kosa, presidente del Disabilities Intergroup dell’EDF (European Disabilities Forum) e persona con disabilità. Tra gli altri eurodeputati in sala era presente anche un membro italiano dell’Intergruppo, che con grande disponibilità ha accettato la richiesta per un prossimo contatto volto a una concreta cooperazione.
Con questi presupposti e tali realistiche opportunità, dobbiamo organizzarci seriamente a livello nazionale, in prospettiva del traguardo di quel “diritto perfetto” esigibile per tutte le persone con disabilità, che è l’assistenza personale in forma autogestita.
Siamo noi persone disabili interessate a questa scelta, e siamo noi a dover fare da portavoce a livello locale, comunale e regionale e – con l’aiuto dei comitati e delle associazioni che da anni lavorano e sono attive su questa linea di intenti – richiedere, reclamare e sostenere il proprio diritto a una vita indipendente possibile con l’assistenza personale. Questo sulla base della Costituzione Italiana (articoli 2, 3 e 188), della Legge 162/98 (articolo 39, comma l/ter), della Legge 67/06 e della Convenzione ONU (articolo 19), ratificata in Italia con la Legge 18/09.
Dal canto suo ENIL Italia ha riavviato le proprie attività dopo un periodo di pausa, per dare modo alle realtà locali di impostare e consolidare percorsi e confronti con le rispettive istituzioni, come ormai prescrive il federalismo che ha trasferito a livello regionale gran parte delle competenze in sanità e assistenza.
Le recenti campagne di “caccia alle streghe” (leggi “falsi invalidi”), che in realtà mirano a ridurre i diritti acquisiti di chi le disabilità le ha per davvero, il bisogno di un collegamento fra le varie realtà – in primo luogo informativo -, la necessità di crescita del movimento nel Sud del Paese e quella di una normativa che garantisca a partire da un indirizzo statale alcuni diritti uniformemente rispettati sul territorio, hanno portato alla decisione di ripartire con campagne nazionali e con una visione d’insieme che un’organizzazione come ENIL Italia – con la sua storia e la sua credibilità – può affrontare.
*ENIL Italia e Associazione Consequor per la Vita Indipendente.
Nel nostro sito, infine, dedicati recentemente ai temi trattati nel presente testo, sono apparsi un’intervista a Elisabetta Gasparini (cliccare qui), il racconto di un viaggio a Stoccolma e di un incontro con Adolf Ratzka, da parte di Silvia Cutrera (cliccare qui) e un resoconto di quest’ultima anch’esso da Strasburgo (cliccare qui).