Due giorni in piazza per presentare i numerosi servizi e le iniziative delle cooperative sociali aderenti a Legacoopsociali Lazio: dai progetti d’inserimento lavorativo delle persone con disabilità ai servizi socio-sanitari integrati a quelli di riabilitazione psichiatrica e motoria. Ma anche spettacoli di teatro integrato e mostra-mercato dei prodotti realizzati nelle fattorie sociali. Questo il senso della partecipazione di Legacoopsociali Lazio all’Handicap Day, manifestazione promossa dalla Regione Lazio, dal Comune e dalla Provincia di Roma sabato 2 e domenica 3 ottobre in Piazza del Popolo a Roma.
«Il bilancio di questa due giorni è senz’altro positivo – spiega Pino Bongiorno, presidente di Legacoopsociali Lazio -: sono state infatti centinaia le persone che hanno chiesto informazioni dettagliate su uno o più servizi offerti dalle nostre cooperative. Un’occasione, dunque, per fare informazione ma anche per dialogare con la nostra utenza, capendone i bisogni più profondi».
Allo stand di Legacoopsociali non è mancata nemmeno la protesta, organizzata dagli operatori e dall’utenza dei servizi offerti dalle Coop nel quarto Distretto Sociosanitario dell’ASL RM F4 (Roma Nord: area Cassia – Flaminia – Tiberina), per l’interruzione del pagamento agli erogatori dei servizi e degli interventi sociali previsti dal Piano di Zona.
Di tale questione si era già occupato recentemente il nostro sito (se ne legga cliccando qui), segnalando la grande preoccupazione espressa da Roberto Sisto, presidente della Consulta del Terzo Settore del Distretto Sociosanitario RM F4, oltre che presidente dell’Associazione Vitalba ONLUS, che aveva dichiarato: «La decisione, come aveva scritto in una lettera del 23 luglio il sindaco di Formello (Comune capofila dell’Accordo di Programma del Distretto), era stata determinata “dalla situazione di gravissima difficoltà economica in cui si trova il Distretto per la mancata erogazione da parte della Regione Lazio dei finanziamenti relativi al Piano di Zona 2007 e Piano di Zona Triennale 2008-2010». «Si tratta – aveva sottolineato Sisto – di un fatto di estrema gravità, per il gravissimo pregiudizio che la mancanza di questa risorsa comporterebbe per le tante persone delle categorie più svantaggiate della comunità (anziani, disabili, minori, famiglie in situazione di disagio sociale, tossicodipendenti), che verrebbero a perdere quell’aiuto e segno di solidarietà che le sostiene, oltre che per gli operatori addetti al settore, che verrebbero a perdere il loro lavoro».
E la preoccupazione perdura, dal momento che – come Sisto ci aveva segnalato qualche giorno fa – dopo la proroga all’inizio di ottobre della sospensione dei servizi, concessa dal sindaco di Formello, «nonostante le pressanti richieste e i nuovi solleciti, nessuna risposta concreta è ancora giunta dalla Regione».
Continueremo naturalmente a seguire la delicata vicenda, con l’auspicio che si possa quanto prima giungere a una soluzione. (S.B.)
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