«Una volta approvata, la Legge di Stabilità 2011 [“Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato”, N.d.R.], provvedimento del Governo all’esame della Camera in queste ore, renderà definitivamente precarie le già critiche condizioni di vita di migliaia di persone con disabilità e delle loro famiglie, tra le prime a risentire in questi anni delle conseguenze della crisi economica globale». A denunciarlo è la FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), in una nota in cui si aggiunge: «Sbiadiscono al confronto le avvisaglie avute con la precedente Manovra Economica. La Proposta di Legge C 3778, che sarà sottoposta nei prossimi giorni alle votazioni dell’Assemblea, potrebbe infatti spazzare via in un sol colpo quanto si è tentato di costruire in questi anni per garantire un barlume di inclusione sociale per le persone con disabilità di questo Paese».
Nel dettaglio dei provvedimenti previsti, la FISH evidenzia innanzitutto il definitivo azzeramento del Fondo Nazionale per le Non Autosufficienze, istituito nel 2006 con l’obiettivo di sviluppare prestazioni mirate all’«attuazione dei livelli essenziali delle prestazioni assistenziali», ciò che «metterà brutalmente fine a molti percorsi di presa in carico delle persone con disabilità da parte dei servizi». «A questo vuoto – si legge ancora nella nota della Federazione – andrà a sommarsi la drastica riduzione prevista anche per il Fondo per le Politiche Sociali, una combinazione esplosiva di tagli indiscriminati che rappresenta una spallata contro moltissimi tentativi di fare uscire le persone con disabilità dagli istituti. Diritti, come quello a una vita indipendente, ai quali il Governo risponde con uno stop definitivo a tutti quei progetti mirati alla permanenza nella comunità delle persone con disabilità, a cominciare da quelle che non hanno più una famiglia in grado di supportarle».
E infine, il lavoro, altra questione in cui, secondo la FISH, «viene ulteriormente esplicitata la spinta verso gli istituti, alla luce del significativo taglio che interesserà il Fondo Nazionale per il Diritto al Lavoro dei Disabili». Infatti, conclude la nota, «senza servizi, senza opportunità, senza reddito, senza politiche mirate all’inclusione, l’unica alternativa prospettata dallo Stato resta solamente quella della reclusione».
«Si tratta – commenta Pietro Barbieri, presidente della FISH – di una prospettiva letteralmente apocalittica per i Cittadini con disabilità, che già oggi fanno i conti sui loro territori con le drastiche conseguenze dei Piani di Rientro Regionali e che assisteranno al rapido erodersi di quei pochi diritti ad oggi loro garantiti».
«Non ci aspettiamo imbarazzi – prosegue Barbieri – da parte degli estensori di queste norme, ma confidiamo nel Parlamento affinché misure che gettano un tale discredito sulle nostre Istituzioni possano essere prontamente respinte e che si possa finalmente cominciare a ragionare con serietà sulle misure più opportune per migliorare il nostro attuale sistema di welfare, senza dare seguito a questo smantellamento senza precedenti».
La FISH, infine, denuncia anche – come già hanno fatto in questi giorni organizzazioni quale il Forum del Terzo Settore e l’Auser (se ne legga nel nostro sito cliccando qui e qui) l’ipotesi di una drammatica riduzione del 75% rispetto allo scorso anno dei fondi connessi allo strumento del cinque per mille. Questo ulteriore taglio, secondo la Federazione, andrebbe «oltremodo a penalizzare le organizzazioni che dal cinque per mille traggono un importante sostegno nello sviluppo delle attività e dei servizi in favore della promozione dei diritti delle persone con disabilità». (S.B.)
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