Continua, in Sardegna, la battaglia delle persone con disabilità, delle loro famiglie e delle associazioni, dopo la discussa Deliberazione della Giunta Regionale Sardegna n. 34/30, che il 18 ottobre aveva disciplinato i criteri, le modalità e i tempi per accedere ai Piani Personalizzati delle persone con grave disabilità, derivanti della Legge 162/98 . E la parola d’ordine va segnatamente identificata in una semplice frase: «Salvare la procedura positiva della Legge 162/98».
Questa è stata ad esempio la richiesta presentata in Commissione Regionale della Sanità da parte del Comitato dei Familiari per l’attuazione della Legge 162/98 in Sardegna. «Non riteniamo – ha sostenuto la portavoce di quest’ultimo Rita Polo – che ci sia stata da parte dell’assessore regionale alla Sanità cattiva volontà e apprezziamo che si sia impegnato a ripristinare i livelli finanziari dello scorso anno. Ma riteniamo necessario rivedere anche i criteri modificati».
Il Comitato – che riunisce oltre venti associazioni della Regione – ha poi presentato un documento con l’elenco delle modifiche da apportare alla Deliberazione n. 34/30. Tra le richieste:
– una proroga per i primi mesi del 2011, che permetta di garantire la continuità dei Piani in corso;
– il mantenimento della priorità di finanziamento alle situazioni di doppia disabilità grave in uno stesso nucleo familiare;
– il ripristino dei punteggi di valutazione sociale previsti per età, carico e servizi, come classificati nei progetti in corso (2009);
– l’inclusione del diritto all’accesso per i bambini da zero a tre anni, senza bisogno di ulteriore valutazione medica, «garantendo il loro percorso inclusivo nella società»;
– l’eliminazione della richiesta di dichiarazione nel reddito delle altre indennità sociali della persona con disabilità.
Inoltre, il Comitato ha chiesto che venga eliminata la penalizzazione dei permessi lavorativi derivanti dalla Legge 104/92, «un diritto – si è detto – che i lavoratori hanno ottenuto con battaglie sindacali e che non può essere annullato in questo modo».
Per quanto riguarda poi le certificazioni e i controlli, il Comitato si è dichiarato favorevole, precisando però di non condividere un’impostazione che «comporti un carico burocratico maggiore per le famiglie».
Infine, la possibilità di introdurre un sistema di lista, secondo cui i finanziamenti stanziati saranno erogati seguendo la graduatoria, senza l’obbligo di assicurare la copertura a tutti, è stata accolta positivamente dal Comitato, che ha precisato: «La graduatoria è equilibrata e giusta e, di solito, chi è in fondo alla lista è effettivamente meno grave e ha effettivamente meno bisogno di assistenza. Questo sarebbe un danno minore, rispetto a un taglio di risorse generale».
Che questa sia “una battaglia di tutta l’Isola” lo dimostra poi anche il continuo allargamento al territorio a agli Enti Locali. In questi giorni, infatti, Ordini del Giorno a sostegno dell’azione in difesa dei Progetti Personalizzati sono stati prodotti sia dai Consigli Provinciali di Cagliari e Sassari che dai Consigli Comunali di Quartucciu e Selargius, località del Cagliaritano.
Un aggiornamento, infine, anche per Nuoro – uno dei primi capoluoghi di Provincia ad avere adottato in Italia la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità – rispetto al quale avevamo riferito nei giorni scorsi di una lettera aperta inviata ai principali responsabili istituzionali di Regione, Provincia e Comune, ove si chiedeva tra l’altro «che la Regione, trattando con le Associazioni e dunque coinvolgendole fino in fondo», facesse «i dovuti passi indietro, tutti quelli possibili e necessari in favore della Legge 162» (se ne legga cliccando qui).
Mentre dunque altre organizzazioni hanno poi sottoscritto quella lettera (ANGSA Sardegna – Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici; ADI – Associazione Diocesana Insieme; ADM – Associazione Donata Marchi; ABC Sardegna – Associazione Bambini Cerebrolesi; ASARP Nuoro – Associazione Sarda per l’Attuazione della Riforma Psichiatrica; SPI CGIL), nel corso di un’Assemblea Pubblica del 26 novembre, Anna Maria Mura, già consigliera comunale di Nuoro, ha dichiarato tra l’altro: «Anche noi del Nuorese chiediamo alla Regione che si intervenga non solo con più stanziamenti, ma soprattutto rivedendo più attentamente i criteri di valutazione».
«La Legge 162 – ha aggiunto – è un’irrinunciabile conquista umana, esistenziale e sociale. Un modello rispetto al quale vorremmo progredire, non già tornare indietro in un processo di involuzione, come la Regione minacciava di fare già dall’anno scorso. Ciò per autodeterminarci, per poter concretamente vivere una Vita Indipendente, per esser posti in condizioni di pari opportunità e normalità, per essere produttivi e integrati e non meramente assistiti. E noi di Nuoro, avendo adottato la Convenzione ONU, ci sentiamo in ciò più forti, potendoci avvalere di questa arma in più per le nostre rivendicazioni».
Interessante anche, in tale occasione, la proposta di Mura riguardante la costituzione di «un Movimento Nuorese per la Vita Indipendente che ci strutturi, che ci renda riconoscibili e in particolare operativi, organizzati e visibili, perché le nostre voci siano ascoltate, ora, ma anche a medio e lungo termine, in un percorso di continua crescita». (Stefano Borgato)
I testi degli Ordini del Giorno approvati dal Consiglio Provinciale di Cagliari, da quello di Sassari, dal Consiglio Comunale di Selargius (Cagliari) e da quello di Quartucciu (Cagliari) sono disponibili cliccando rispettivamente qui, qui, qui e qui.
Alla protesta in atto in Sardegna da alcune settimane, il nostro sito ha dedicato infine già i seguenti testi:
– Chiediamo subito di essere convocati dalla Regione Sardegna (cliccare qui)
– Quella per i progetti personalizzati è «una battaglia di tutta l’Isola» (cliccare qui)
– Dopo la prima vittoria, continua la mobilitazione in Sardegna (Comitato dei Familiari per l’attuazione della Legge 162/98 in Sardegna) (cliccare qui)
– Sardegna e progetti personalizzati: non è solo un problema di tagli (Alfio Desogus) (cliccare qui)
– Primi passi avanti in Sardegna (cliccare qui)
– Tutta la Sardegna in difesa di quei progetti personalizzati (cliccare qui)
– Cresce la protesta in Sardegna, ma anche la consapevolezza (Rita Polo) (cliccare qui)
– Sardegna: la mobilitazione continua (cliccare qui)
– Ma non si dovrebbe favorire la permanenza del disabile in famiglia? (FISH Sardegna) (cliccare qui)
– Non si può fare cassa sulla pelle delle persone con disabilità! (cliccare qui)
– Sardegna: non tagli, ma progetti personalizzati di maggiore qualità (Alfio Desogus) (cliccare qui)
– Sardegna: non è accettabile quel taglio di 25 milioni per i progetti personalizzati (cliccare qui)