Nell’istituire la Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi, il Governo ha scelto la data del 9 febbraio, coincidente con quella del decesso, nel 2009, di Eluana Englaro [la relativa Direttiva della Presidenza del Consiglio dei Ministri è disponibile cliccando qui, N.d.R.].
Tale scelta alimenta però due sospetti:
– che il Governo intenda trasformare tale celebrazione – che sarebbe stato molto meglio definire “Iniziativa di conoscenza sulle problematiche e sulle necessità delle persone in stati di minima coscienza e delle loro famiglie” – in un evento politicamente compattante a livello parlamentare (e a livello del Paese?), per ri-attirare onorevoli eventualmente “ondivaghi” su tali questioni;
– che il Governo voglia centrare la discussione sul tema del testamento biologico, lasciando in penombra (si fa per dire! Meglio dire “al buio”), quella sull’assicurazione di assistenza e cure idonee ai disabili gravissimi, presupposto fondamentale, tra l’altro, per una scelta non obbligata.
Chi sceglie di vivere, anche nelle condizioni più estreme, deve poterlo fare nel migliore dei modi possibili, in relazione alle sue stesse condizioni, non essere tentato di “non vivere” per mancanza di assistenza adeguata*. Naturalmente lo stesso discorso vale per le famiglie, che assistono, curano e talvolta decidono.
*Nel sito ufficiale del Ministero della Salute appare una lunga dichiarazione del sottosegretario Eugenia Roccella (cliccare qui), che puntualizza le finalità dell’evento. Non una parola sull’assistenza…
**Federazione Italiana ABC (Associazione Bambini Cerebrolesi).
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