È quanto mai interessante l’iniziativa promossa dall’AVI (Agenzia per la Vita Indipendente) di Roma, per lunedì 13 giugno (Parco Madre Teresa di Calcutta, Viale Palmiro Togliatti, Roma, ore 18), nell’ambito degli eventi organizzati dal VII Municipio della Capitale, con il titolo complessivo di Il 7 si fa in 4.
Si tratta del convegno denominato La memoria di tutti, il cui obiettivo principale è quello di ricordare che, in certi periodi storici, alle persone classificate come appartenenti a gruppi minoritari per religione, provenienza geografica, orientamento sessuale, condizione fisica o idee politiche, è stato negato il diritto di far parte dell’intera umanità.
«Basti pensare – sottolinea Silvia Cutrera, presidente dell’AVI di Roma – che nel secolo scorso, in Europa, durante il regime nazifascista l’esclusione dalla società di queste “minoranze pericolose” è avvenuta con azioni violente di reclusione, deportazione e sterminio. L’uccisione di sei milioni di ebrei nelle camere a gas ad opera dei nazisti, nonché lo sterminio dei rom e delle persone con disabilità, la persecuzione e la deportazione degli omosessuali e degli oppositori politici non possono essere dimenticati, anzi devono rappresentare un monito e avvertirci del pericolo discriminatorio che si insinua quando, classificando l’altro come “diverso da noi”, dimentichiamo la comune e paritaria appartenenza al genere umano».
«In particolare, ancora oggi – prosegue Cutrera – nei confronti dei rom, degli omosessuali e degli stranieri, persistono pregiudizi e intolleranze che spesso sfociano in aggressioni razziste, né mancano episodi di antisemitismo e fenomeni di avversione nei confronti delle persone con disabilità. Siamo stati liberati dal nazifascismo grazie alle lotte partigiane e alla Resistenza e dopo la Liberazione abbiamo ottenuto una Carta Costituzionale che ci ha permesso di vivere in un Paese democratico, ma il rischio di vedere affievolita la nostra democrazia è presente ogniqualvolta un articolo della nostra Costituzione non viene rispettato, come ad esempio l’articolo 3 (“Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l’effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all’organizzazione politica, economica e sociale del Paese”)».
Temi fondamentali, sui quali, per altro, Silvia Cutrera è al lavoro già da molto tempo. Basti pensare alle varie iniziative condotte in questi anni, insieme all’AVI di Roma, per dare la maggior visibilità possibile ad esempio all’Aktion T4, il programma nazista di sterminio delle persone con disabilità “ricoverate” negli Istituti nel Terzo Reich (se ne legga nel nostro sito cliccando ad esempio qui).
Aperto da Roberto Mastrantonio, Leonardo Galli e Giuseppe Pungitore – rispettivamente presidente, assessore alla Cultura e assessore alle Politiche Sociali del Municipio Roma VII – il convegno sarà coordinato da Gabriella Saracino, che nello stesso Municipio è dirigente dell’Unità Operativa Socio Educativa Culturale Sportiva.
Interverranno poi Silvia Haia Antonucci dell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma (La memoria dell’Italia a 150 anni dall’unificazione: il coinvolgimento degli eberi nel Risorgimento durante la Repubblica Romana – 1849), Aldo Pavia dell’Associazione Nazionale Ex Deportati (La persecuzione e la deportazione nei lager durante il nazifascismo), Rita Cavallari dell’AVI (Libertà e discriminazione: Cristina di Belgioioso, una eroina del Risorgimento), Ernesto Nassi dell’Associazione Nazionale Partigiani Italiani (La lotta partigiana e la Resistenza per la democrazia), Andrea Maccarone del Circolo Mario Mieli (Dall’homocaust all’omofobia) e Massimo Converso dell’Opera Nomadi (Porrajoms e pregiudizio).
Concluderà l’incontro la proiezione del documentario Vite indegne, seguito dagli interventi della citata Silvia Cutrera (Il programma T4) e di Vittorio Pavoncello dell’ECAD (Ebraismo Culture Arti Drammatiche) (La memoria degli altri). (S.B.)
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