In questo inizio d’anno, la FISH Calabria ONLUS, nel clamore sull’Istituto Papa Giovanni XXIII di Serra d’Aiello (Cosenza), intende riportare l’attenzione sulla situazione delle persone con grave disabilità in esso ricoverate e in silenzio. Per loro, infatti, è vitale che qualcosa cambi in meglio e in particolare che l’organizzazione socio-assistenziale si tramuti in assistenza a dimensione umana, che esse non vengano più mantenute segregate, che possano accedere a servizi di qualità secondo le leggi esistenti in materia.
Non serve, a questo punto, affermare che la controparte nella vicenda che coinvolge l’istituto è la Regione e non la Chiesa.
Non serve nemmeno sostenere che la grande struttura di Serra d’Aiello costituisce non un peso, ma un patrimonio vero dell’intera Regione.
Queste affermazioni non servono alla verità perché la storia, le crisi e le proteste continue avvenute nell’Istituto dimostrano che esso è una “palla al piede” e non un patrimonio positivo della Regione.
E non servono alla verità perché la Fondazione è un ente di natura privata e i suoi proprietari, reggenti e gestori non possono esimersi dalle loro personali responsabilità.
Siamo inoltre convinti che una soluzione seria al problema possa essere valutata finalmente solo attraverso una trattativa altrettanto seria che segua e applichi le leggi nazionali e regionali vigenti, ridando priorità ai bisogni e ai diritti delle persone attualmente ricoverate e garantendo loro un futuro nel rispetto della dignità umana e della qualità della vita.
Ora abbiamo appreso dagli organi d’informazione che l’assessore alla Sanità della Regione Calabria Doris Lo Moro ha convocato per il 5 gennaio la Fondazione, i vertici dell’Istituto e quelli dell’ASL di Paola e per il 9 gennaio le organizzazioni sindacali, ma nella trattativa risulta ancora assente la rappresentanza delle persone con disabilità e dei loro familiari.
Con tale assenza ai tavoli i disabili risultano come imbavagliati e questo silenzio imposto porterà inevitabilmente a percorrere di nuovo ipotesi di soluzioni convenienti all’Ente e/o agli operatori, ma non agli “ospiti”.
Il 2 dicembre 2005 una delegazione della FISH Nazionale e Regionale si recò a Serra d’Aiello, accompagnata dal senatore Nuccio Iovine, per portare un saluto alle persone ricoverate e per dir loro con la nostra presenza: «La vostra vita e i vostri diritti ci stanno a cuore, e noi disabili come voi li difenderemo!».
Andammo lì anche per dire che volevamo dedicare loro la Giornata Internazionale sulla Disabilità che si festeggia ogni anno il 3 dicembre.
Successivamente, il 3 dicembre, nella tavola rotonda organizzata nell’ambito della Conferenza sulla Disabilità Esserci: il Sentire della Vita – Nulla su di Noi senza di Noi, la FISH Calabria chiese all’assessore alla Sanità della Regione di poter partecipare al tavolo per la trattativa sulla situazione dell’Istituto Papa Giovanni XXIII, come rappresentanza e per la tutela delle persone ricoverate. La proposta era stata accolta dall’assessore e ora attendiamo quindi la convocazione alle prossime iniziative sopra indicate.
È infatti un diritto e un elemento di garanzia per le persone con disabilità ricoverate rappresentarsi ed essere rappresentate da loro pari ed è per questo che chiediamo di essere convocati in nome della partecipazione alla programmazione dei servizi a noi rivolti. Ancora una volta e sempre: Nulla su di Noi senza di Noi.
*Presidente della FISH Calabria ONLUS (via dei Bizantini, 95/97, 88046 Lamezia Terme – Catanzaro – tel. 338 7844803, fax 0968 463568, fishc@fishcalabria.org – www.fishcalabria.org).