È un percorso che anche il nostro sito segue da tempo – quello di Montesilvano, cittadina abruzzese non lontana da Pescara – fatto di tante iniziative contro le barriere, architettoniche e culturali, e tutto rivolto a diffondere capillarmente la cultura dell’integrazione e dell’inclusione delle persone con disabilità.
Ed è un percorso che vivrà un’altra importante tappa giovedì 30 giugno, quando l’Amministrazione Comunale convocherà un Consiglio Straordinario (Palacongressi d’Abruzzo, Via Aldo Moro, Zona “Porto Allegro”, ore 9), per aderire ai princìpi e alle indicazioni della Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, con un significativo dibattito – al centro dell’incontro – denominato Le parole dei diritti, organizzato con il contributo della FISH (Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap), cui parteciperanno anche il presidente della stessa Pietro Barbieri e Giampiero Griffo, componente dell’Esecutivo Mondiale di DPI (Disabled Peoples’ International), ovvero due tra i membri della delegazione italiana che nel 2006 ha definito il Trattato a New York, dopo anni di lavoro da parte del Comitato preposto a tale compito.
Particolarmente autorevoli saranno anche le rappresentanze istituzionali regionali e locali, con l’intervento di Nazario Pagano, presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo, di Pasquale Cordoma, Vittorio Catone e Pietro Gabriele, rispettivamente sindaco, presidente del Consiglio Comunale e assessore alla Disabilità e all’Accessibilità Urbana di Montesilvano e di Claudio Ferrante, disability manager che nel Comune abruzzese è responsabile dell’Ufficio DisAbili.
Nel frattempo – sempre all’insegna dell’inclusione – è senz’altro degna di nota anche l’iniziativa che ha visto il 23 giugno, in Piazza Diaz a Montesilvano, alcuni consiglieri comunali, assessori e giornalisti sedersi in carrozzina, per provare direttamente – anche per pochi minuti – le difficoltà che le persone con disabilità motoria e i non vedenti devono affrontare quotidianamente sulle strade cittadine.
«Si tratta – spiega Claudio Ferrante – di “un’esperienza empatica” di focalizzazione sul mondo interiore della persona con disabilità, per ridurne la distanza psicologica che nasce dal pregiudizio o dall’indifferenza, un primo passo verso la promozione di dinamiche di cambiamento delle condizioni di vita di chi viene tenuto in condizioni di marginalità. Agire sulla società e sul territorio, infatti, non può prescindere dall’attenzione alla dimensione umana, che considera la disabilità non come una limitazione, ma come un rapporto sociale tra le caratteristiche della persona e il suo ambiente; un modo di pensare, questo, sancito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità e dall’ONU, che la nostra Amministrazione Comunale, attraverso l’imminente adesione alla Convenzione, intende porre alla base delle proprie scelte politiche future». (S.B.)
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